No ai profughi a Villa Maria: lo stabile di Lenzima resta chiuso
Villa Maria, a Lenzima, non diventerà un centro di accoglienza per profughi. A dirlo è l’assessore provinciale alle politiche sociali Luca Zeni rispondendo ad un’interrogazione del consigliere della Lega Nord Maurizio Fugatti. «Non vi è alcuna ipotesi attuale di utilizzo dell’ex Villa Maria di Lenzima per l’ospitalità di persone richiedenti protezione internazionale - ha chiarito Zeni per iscritto - Un contatto vi era stato ancora nel 2015, limitato al piccolo edificio collocato al confine Sud-Ovest della proprietà, ma senza poi seguito». A insistere per avere chiarimenti, come detto, era stato l’esponente del Carroccio Fugatti: «Le voci che circolano parlano della volontà di trasformare l’immobile ex Villa Maria in un centro di accoglienza, destinandolo a circa 200 profughi. Un numero davvero importante per una frazione che conta nemmeno trecento abitanti e una popolazione totale di circa 2.600 persone; un impatto notevole sul territorio e sulla vita della persone, scongiurando episodi di microcriminalità, proteste ed altro. Se quanto segnalatoci corrispondesse al vero, vorremo capire se la popolazione di Isera sia stata già informata della volontà di utilizzare l’ex Villa Maria come centro di accoglienza e il parere dell’amministrazione comunale qualora Provincia e Cinformi avessero optato per tale soluzione. Riscontriamo ancora una volta, se le voci fossero fondate, come per l’accoglienza e il business che
gira attorno ad essa ci si muova subito mentre quando vi sono gli interessi e le richieste della popolazione cala il silenzio e la sordità. E questo pare essere davvero il caso, considerato che ad oggi le risorse per fare di ex Villa Maria un centro di sostegno per disabili e anziani non si sono trovate».
Come si ricorderà gli ultimi ospiti hanno lasciato Lenzima a fine ottobre. Ma non appena si sono chiuse le porte d’ingresso c’è stato qualcuno che per quelle mura ci ha fatto più di un pensierino. La proprietà di tutto il compendio, dal 1930, è delle Piccole Suore della Sacra Famiglia di Castelletto di Brenzone ed è a loro che si sarebbe rivolta una cooperativa sociale di fuori provincia con l’ipotesi di usare Villa Maria come struttura di formazione per profughi.
«Ho avuto un incontro con i legali della proprietà - ammetteva allora la sindaca Enrica Rigotti - ma appena è stata ventilata quest’idea ho subito fatto sapere senza mezzi termini che Isera ha già risposto ospitando 17 richiedenti asilo e non è assolutamente possibile aumentare la loro presenza».