Tutta la comunità unita nell'addio a Trainotti
Una folla che ha riempito la chiesa fino sul sagrato ha voluto salutare ieri pomeriggio Agostino Trainotti. Il personaggio impegnato nel sociale e nella vita pubblica, due volte primo cittadino e membro di spicco della politica. Ma, soprattutto, ieri si è salutato l’uomo e l’esempio che, con la sua vita, è stato per chi lo ha conosciuto di persona o solo ha sentito parlare di lui. «Un uomo tutto d’un pezzo – ha ricordato il parroco di Ala don Giampietro Baldo –. Un uomo eccezionale perché aperto al Signore, e capace di mettere in luce con la sua vita l’eccezionalità di Dio».
Una chiesa affollata ben oltre la normale capacità ha attorniato il feretro di Trainotti. C’erano gli alpini e i rappresentanti dei Vigili del fuoco volontari. Sull’altare anche don Marco, suo coetaneo, venuto appositamente per l’estremo saluto a concelebrare la funzione. In platea il mondo politico e amministrativo locale, i tanti amici della famiglia e la comunità. «Il modo migliore per salutarlo – ha detto dal pulpito don Baldo – è voler imparare da Agostino la sua capacità di andare oltre le problematiche, la sua capacità di dialogo e mediazione, la volontà e l’attitudine ad interessarsi sempre agli altri». Una celebrazione sentita, al termine della quale diversi amici hanno voluto dargli un saluto collettivo.
«La cosa più bella – ha iniziato il suo discorso di commiato l’onorevole Luciano Azzolini – è che oggi siamo qua in tanti per il grazie che dobbiamo ad Agostino, perché ci ha donato la sua amicizia, un dono gratuito. Per la comunità è stato un sapiente che ha saputo scavare nell’anima delle persone e tirar fuori il meglio. Ha saputo discernere le cose che contano da quelle contano meno e per tutti è stato un punto di riferimento: non di quelli facili da pacca sulla spalla: quando entravi da lui ti costringeva ad approfondire, a cercare. Agostino ha amato il suo popolo attraverso al politica: era convinto che i partiti fossero gli strumenti più adatti per esercitare la democrazia, quella vera, e ha servito i partiti, ha servito le istituzioni, senza mai servirsene».
suoi coetanei e il mondo della scuola che ha servito per tanti anni, gli hanno detto addio con un saluto semplice, eppure pieno di sentimenti che semplici non sono: «Grazie di cuore per la tua umanità, bontà e amicizia». A piedi, in un lungo corteo, la comunità ha accompagnato Agostino fino al cimitero di Ala, per le vie della cittadina alla quale ha dato tanto. «Agostino mancherà a tutti noi – ha detto il primo cittadino Claudio Soini –. Era un uomo innamorato del suo territorio, della sua Marani. Ha imperniato la sua vita in modo esemplare sull’insegnamento, sui temi del lavoro, del sociale, della famiglia e della politica, quest’ultima una grande passione. Era quel che si dice con orgoglio “un sindaco perbene” e per lui c’è il sentimento di profondo dolore e di riconoscenza di un’intera comunità. Buon viaggio sindaco, ciao Agostino».