Parco del Baldo tra natura e turismo
Ci sono le orchidee di Manzano, le 5 specie di chirotteri di Talpina a Brentonico, i relitti glaciali del Baldo, le specie migratrici di Corna Piana. Uno scrigno di tesori naturalistici compone il patrimonio del Parco Naturale del Monte Baldo. Argomento che è stato al centro del Consiglio della Comunità della Vallagarina per l’approvazione dell’accordo di programma che avrà durata di tre anni e che ha come obiettivo la tutela e la valorizzazione del parco. Stiamo parlando di un sito che a partire dal 1400 gli speziali-farmacisti, i naturalisti e gli studiosi delle piante officinali e dei rimedi che esse potevano offrire alla cura di tante malattie hanno elogiato per la sua straordinaria biodiversità, ritenendolo il luogo ideale non solo per la raccolta di preziose specie botaniche officinali ma anche per condurre ricerche e studi su piante, fiori, minerali. Un pool di enti è impegnato nella sua conservazione e valorizzazione: Provincia, Comuni di Ala, Avio, Brentonico, Mori, Nago -Torbole, Comunità della Vallagarina, dell’alto Garda e Ledro, Consorzio dei Comuni del Bim Adige e del Bim Sarca-Mincio-Garda. L’accordo di programma è finalizzato a una serie di obiettivi: salvaguardia, sostegno e promozione delle tradizionali attività che fanno riferimento all’uso civico, alla selvicoltura, all’allevamento zootecnico, al pascolo, all’agricoltura di montagna, al taglio del fieno, alla raccolta del legnatico, alla caccia, alla pesca, alla raccolta dei funghi e dei frutti del bosco e all’apicoltura, nonché le attività ricreative, turistiche e sportive compatibili, come elementi costitutivi fondamentali per la presenza antropica nelle aree di montagna; poi il mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat dei siti Natura 2000 di cui alle direttive europee Uccelli e Habitat , diffonderne la conoscenza e promuoverne il rispetto tra cittadini e ospiti con campagne di sensibilizzazione, attività didattiche mirate, e la costituzione di percorsi didattico-fruitivi. Ci sarà anche la promozione del Parco in un’ottica di valorizzazione del turismo sostenibile.
Le risorse per la salvaguardia del Parco sono così ripartire: 255 mila euro dalla Provincia, 460 mila dal Bim Adige con cofinanziamento da parte del Bim Sarca-Mincio-Garda di 15 mila euro, 30 mila euro dalla Comunità della Vallagarina e 32 mila da quella Garda e Ledro mentre i Comuni partecipano con 43 mila euro.