Mori, razzia di notte all'oratorio Sfondate porte e finestre
Sono entrati sfondando due grandi finestre: quella della sala giochi dell'oratorio di Mori, più nascosta perché si affaccia sul retro della struttura, e quella del teatro che invece è proprio di fronte alla trafficatissima strada statale 240. Nella notte tra venerdì e sabato, i ladri hanno fatto visita agli spazi della parrocchia di Santo Stefano lasciandosi alle spalle tracce ben visibili del loro passaggio. Danni agli infissi, vetri rotti, una grande confusione nei locali ma nessun furto. All'appello, a quanto pare, non manca nulla. Evidentemente perché i malintenzionati quella notte non hanno trovato quello che cercavano, che con ogni probabilità era il denaro.
«Non ne teniamo in oratorio» conferma Massimo Tonetta, presidente dell'associazione «Noi» che gestisce le attività della struttura. «Men che meno d'estate, quando gran parte delle attività dell'oratorio fanno pausa. Eppure molto probabilmente chi ha fatto irruzione in oratorio cercava soldi, perché non ha portato via altro».
L'indomani chi ha aperto le porte dell'oratorio si è accorto dell'accaduto. Ha trovato i locali sottosopra ed ha visto i danni: due finestre sfondate, con i vetri rotti, e due porte dei locali interni forzate. «Non hanno portato via nulla», conferma Massimo Tonetta. «Del loro passaggio restano però i danni e anche quel senso di violazione che non è per nulla piacevole».
La vicenda è nelle mani dei carabinieri della stazione di Mori, ai quali è stato denunciata l'effrazione ed il tentanto furto. Saranno loro a cercare gli elementi per incastrare chi si è introdotto nei locali provocando danni. Tracce o forse immagini registrate nei dintorni. Anche perché, visti i vetri rotti per poter entrare nella struttura, l'intromissione non dev'essere stata silenziosa. Tutt'altro.
«Per questo motivo ipotizziamo che i ladri possano essere entrati all'oratorio durante il forte temporale che si è scatenato anche su Mori nella notte tra venerdì e sabato», spiega Tonetta. In effetti i tuoni e lo scrosciare della pioggia, particolarmente intensa ed alternata a raffiche di vento, potrebbero aver coperto il rumore dei vetri infranti. Non quello del sistema d'allarme, che invece non era inserito.
Nel frattempo all'oratorio della parrocchi di Santo Stefano a Mori i parrocchiani riordinano e riparano i danni del tentato furto, delusi dai malintenzionati che hanno scelto di prendere di mira ancora una volta una della strutture al servizio della comunità.