Profughe di Lavarone trasferite: la condanna di Cgil, Cisl e Uil
Tutti e tre i sindacati confederali, Cgil Cisl Uil, sono contro la chiusura del centro di accoglienza di Lavarone: «Decisione che danneggia le giovani donne e che ha il solo scopo di smantellare un sistema di accoglienza che funziona».
Scrivono i sindacati in una nota: «Con meticolosa precisione la giunta Fugatti sembra intenzionata a procedere spedita nello smantellamento del sistema diffuso di accoglienza trentino. La decisione, se confermata, di spostare le 24 profughe da Lavarone, dove le ragazze hanno avviato un positivo processo di integrazione e di inclusione lavorativa, ne sarebbe l’ennesima dimostrazione. In questo modo si crea un danno alle ragazze, privandole di un’importante opportunità, faticosamente costruita anche con il contributo della comunità locale, ma anche a tutti noi perché difficilmente avremo una società più sicura se invece di favorire l’integrazione, creiamo le condizioni per l’esclusione sociale».
Lo dicono i tre segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti commentando con amarezza la decisione dell’esecutivo provinciale. «In questo modo si mettono anche in difficoltà diversi operatori economici locali, che hanno dato a queste ragazze l’opportunità di lavorare stagionalmente nelle loro strutture e da un giorno all’altro non potranno più contare su di loro – proseguono i tre segretari -. E lo stesso potrebbe accadere nei prossimi mesi. Si rischia di perdere manodopera che, peraltro, non verrà integrata. Ci auguriamo che la giunta applichi un ragionevole buonsenso e si fermi non andando avanti nella decisione di chiudere il centro delle suore elisabettiane».
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