All'asta il vigneto Morela e il «vino del sindaco»
Va all'asta, per 15 annate agrarie, rinnovabili, l'affitto del fondo rustico di 19 mila metri quadri noto come «Vigneto Morela». Se ogni Comune può vantare di fornire «acqua del sindaco», Villa Lagarina può contare anche sul «vino della sindaca»: il vigneto in località Giardini, infatti, è di proprietà pubblica e chi si aggiudicherà la conduzione dovrà curare anche vinificazione e imbottigliamento con etichetta «Morela Igt Vallagarina».
È scaduto il contratto stipulato con l'Azienda vitivinicola Vilàr di Luigi Spagnolli, che per vent'anni si è occupato della coltivazione delle uve cabernet sauvignon, merlot, lagrein e teroldego messe a dimora con forma di allevamento a guyot e che non intende proseguire. «Ci tengo a ringraziare Luigi per la collaborazione e l'ottimo vino prodotto in questi anni - spiega la prima cittadina Romina Baroni - a chi subentrerà, toccherà il compito di eguagliarne la qualità. Il Comune è certificato Emas, con cui si obbliga alla protezione dell'ambiente in modo sistematico, per questo al nuovo affittuario sarà chiesto di proseguire a coltivare e vinificare col metodo biologico o biodinamico, anche pensando che la zona è attigua all'area sportiva e ricreativa comunale».
La gara si svolgerà col criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, valutabile in base agli elementi contenuti in un'offerta tecnica che assegna al massimo 70 punti - ma con un minimo 45 punti per essere ammessi alla graduatoria definitiva - e in un'offerta economica che assegna fino un massimo di 30 punti. Possono partecipare gli imprenditori agricoli, singoli o associati, iscritti alla sezione prima dell'Archivio provinciale delle imprese agricole ma anche i soggetti privati, con o senza personalità giuridica, non lucrativi di utilità sociale purché iscritti all'Archivio provinciale delle imprese agricole. Tra i criteri di valutazione ci saranno: ecosostenibilità della proposta, qualità del modello organizzativo, finalità sociale, offerta economica. Vietato, in ogni caso, il subaffitto dell'azienda.
La coltivazione dovrà essere fatta con metodo biodinamico o biologico, è vietato l'uso di diserbanti e dissecanti chimici; anche la vinificazione dovrà essere fatta con metodo biodinamico o biologico. L'imbottigliamento dovrà avvenire in bottiglie da 750 ml, il layout dell'etichetta dovrà essere in continuità con quella già utilizzata finora raffigurante la sezione di un albero per torcere la seta, in omaggio al vicino filatoio di Piazzo.
Il prezzo a base d'asta, a titolo di canone di affitto annuo, è 3.545 euro. In aggiunta è previsto anche un parziale pagamento in natura: al Comune andranno consegnate ogni anno 100 bottiglie.
Saranno a carico dell'affittuario la corretta gestione del vigneto secondo il principio del buon padre di famiglia. Le offerte vanno presentate entro le ore 12 del 20 febbraio.