Fugatti in visita a Terragnolo, ma neanche una parola sulla Valdastico
Il Comune è commissariato, alla guida c’è Nerio Giovanazzi, ed insieme hanno parlato di muretti a secco e sistemazione fondiaria delle case abbandonate
TERRAGNOLO. Visita del presidente della provincia Maurizio Fugatti a terragnolo. Uno si aspetta che sia andato ad illustrare il progetto della nuova autostrada della Valdastico, che secondo l’idea della Provincia dovrebbe passare proprio da lì, con addirittura un casello ad hoc. Invece si è parlato di tutt’altro. Come ci informa un comunicato stampa della giunta.
«Valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente e contrasto al dissesto idrogeologico attraverso i muri a secco. I progetti sono al centro dell’attività del commissario del Comune di Terragnolo, Nerio Giovanazzi, al quale ha fatto visita il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, confermando l’attenzione di Piazza Dante alle piccole realtà amministrative di montagna. All’incontro hanno preso parte anche i primi cittadini di Trambileno e Vallarsa, rispettivamente Maurizio Patoner e Luca Costa, oltre al parroco don Ivan Maffeis e ai rappresentanti dell’associazione “Terragnolo che conta” guidata da Massimo Stoffella, che si occupa di promozione del territorio e assistenza agli anziani. “Nonostante le difficoltà legate alla pandemia, continueremo a porre particolare attenzione a territori come il vostro, secondo le indicazioni emerse nell’ambito dagli Stati generali della montagna con cui questa Amministrazione ha inaugurato la legislatura – ha evidenziato il governatore -. L’obiettivo principe è quello di consentire alle persone, ed in particolare alle giovani famiglie, di continuare a vivere nei piccoli borghi. Per farlo, vogliamo innanzitutto garantire servizi comunali di buona qualità a tutti i cittadini: per questo il Consiglio provinciale ha approvato una norma che consente nuove assunzioni nei Comuni dopo dieci anni di blocco”.
Tra le priorità della Giunta – ci infoma il comunicato stampa – in una fase tanto delicata e difficile come quella attuale – ha ricordato il presidente – in primo piano c’è il sostegno alle attività economiche piegate dalla crisi per scongiurare il rischio chiusure e allo stesso tempo procedere con gli investimenti, indicati come un volano della ripartenza del Trentino.
Nel corso del suo intervento, che ha preceduto la visita sul campo con la presentazione dei lavori, il commissario Giovanazzi ha ricordato come Terragnolo conti meno di 700 abitanti divisi in 33 frazioni sparse su un’area ampia quasi 40 chilometri quadrati. “Si tratta di un territorio dalle enormi potenzialità, anche perché l’emergenza Covid ha fatto riscoprire alle persone la bellezza del vivere nelle piccole comunità rurali” ha detto Giovanazzi.
I muri a secco sono elementi che caratterizzano questo angolo di Trentino. Elementi che negli ultimi anni hanno evidenziato la loro instabilità a causa della fragilità del territorio sotto il profilo idrogeologico. Grazie a un contributo assegnato sul Psr, si sta ora intervenendo su un’area ampia 8 ettari in località Puechem, attraverso il recupero dei manufatti e l’eliminazione della vegetazione spontanea crescita nel corso degli anni. Il progetto, già avviato dalla vecchia amministrazione, nasce dalla valutazione dei terrazzamenti come un arredo paesaggistico di grande valore, che potrebbe peraltro consentire per la prima volta la realizzazione di un vigneto autoctono.
Un altro progetto promosso dal Comune punta a garantire nuova vita alle abitazioni abbandonate da quanti hanno preferito trasferirsi nei centri più popolosi. Il commissario ha fatto presente che l’iniziativa è legata alla revisione del libro fondiario, attraverso una efficace collaborazione con gli uffici del catasto. L’obiettivo è quello di regolarizzare le innumerevoli comproprietà degli edifici in stato di abbandono, per i quali non sono state assunte le necessarie iniziative per la ristrutturazione proprio a causa della presenza d più possessori. “Osserviamo già alcuni segnali positivi – ha commentato Giovanazzi – in quanto alcuni comproprietari hanno iniziato a dialogare per trovare una convergenza su chi dovrà essere il soggetto proprietario che provvederà alla ristrutturazione.
Diverse sono le valutazioni avviate sul futuro dell’immobile che ospita l’oratorio: la parrocchia sta dialogando con il Comune che ha chiesto il coinvolgimento della Provincia nell’individuazione della soluzione più idonea».
E la Valdastico? Non è più una priorità. Pur ricordando, come spiegò bene la capogruppo della Lega Salvini Trentino Mara Dalzocchio, che «La maggioranza della popolazione della valle ha votato Lega, e nel nostro programma c’era la valdastico, quindi la gente è d’accordo».