Riapre la statale 350 di Folgaria e Valdastico, ultimati i lavori dopo la disastrosa frana
Questa mattina, giovedì 7 dicembre, il via libera dopo un mese intenso di interventi per riparare la carreggiata e demolire il diedro roccioso che incombeva sulla strada: riprende il transito, salva la stagione turistica
VIDEO/1 Folgaria: intervento sul macigno che minaccia la strada
VIDEO/2 Folgaria, la statale danneggiata dai massi
FOTO La grande frana sulla strada fra Valdastico e Folgaria
LAVORI Statale di Folgaria, danni per un milione di euro
TRENTO. La strada era stata distrutta in almeno tre punti dalla caduta dei massi, sabato 4 novembre: questa mattina, giovedì 7 dicembre, si torna a passare sulla statale 350 fra Trentino e Vicentino, tra Folgaria e la Valdastico. La Provincia spiega che i lavori si sono svolti rapidamente, malgrado la loro complessità, per garantire l'apertura entro il ponte dell'Immacolata (8 dicembre) di un'arteria di forte valenza anche turistica per gli altipiani cimbri.
La strada risultava impraticabile in più punti a causa di un grande distacco dalla parete rocciosa sovrastante. Questa mattina partecipano alla cerimonia di riapertura lo stesso presidente della Provincia, Maurizio Fugatti assieme all'omologo della Provincia di Vicenza Andrea Nardin e ai sindaci di Folgaria e di Lavarone Michael Rech e Isacco Corradi,
I danni alla strada erano stati causati dal diedro di roccia che si è staccato sopra i tornanti in località Busatti, frammentandosi in molti blocchi e distruggendo barriere di protezione e vari segmenti viabili. Una volta messa in sicurezza la parete, la fase sucessiva dei lavori ha riguardato la rimozione dei grandi massi e dei materiali, quindi le sistemazioni o ricostruzioni della carreggiata. Necessaria anche la collocazione di nuove barriere paramassi.
I rocciatori dell'impresa di disgaggi hanno svolto i lavori di demolizione controllata del grande diedro roccioso ancora a rischio: 2.000 metri cubi che incombevano sulla statale all’altezza di Busatti. Un’operazione spettacolare con quattrocento chilogrammi di esplosivo al plastico, collocati attraverso lo scavo in parete di 10 fori del diametro di 95 millimetri e della lunghezza di 20 metri, più una serie di perforazioni da 52 millimetri e della lunghezza di 5 metri.
Quindi, perforazioni e altri interventi per mettere in sicurezza e riparare l'arteria. Il distacco roccioso misurava circa 300 metri cubi di roccia, con massi di dimensioni rilevanti che hanno pesantemente danneggiato il manto stradale. La stima dei danni si situa fra gli 800.000 euro e il milione di euro.
“Ci eravamo presi un impegno - commenta Fugatti - pur sapendo che era ambizioso, ma consapevoli dell’importanza di questa strada per i collegamenti della comunità degli altipiani cimbri oltre che dell’economia turistica, ora che la stagione sta prendendo il via. Un ringraziamento speciale ai tecnici della Provincia ed alle maestranze che hanno davvero lavorato in squadra per garantire sicurezza e rapidità di esecuzione di un intervento impegnativo e complesso”.
Ripristinata la strada, i lavori proseguiranno ancora per qualche mese.
Nei prossimi giorni saranno avviate le attività per il montaggio delle barriere paramassi definitive e sarà completata la riprofilatura e la stabilizzazione finale del materiale presente nella parte più alta del versante in prossimità della zona di distacco del diedro roccioso.