Intimidazioni / Il caso

Ala, attentato incendiario al salone del parrucchiere (non è il primo attacco): «Volevano bruciare tutto»

Parla il titolare Marco Floccari: «Una volta mi hanno imbrattato la vetrina, poi mi hanno squarciato le gomme della macchina. Quando le ho cambiate, me le hanno portate via»

di Mara Deimichei

ALA. «Forse sto dando fastidio a qualcuno» dice Marco Floccari mentre con il mocio cerca di eliminare il gasolio che qualcuno nottetempo ha versato sul pavimento del suo salone di parrucchiere che si affaccia sulla statale nella parte sud di Ala. L'odore, a qualche ora di distanza, è ancora molto forte anche se tutte le finestre del locale sono aperte per arieggiare.

Lui, Floccari, si guarda intorno e commenta: «non riesco a capire il perché. Sono diversi i dispetti di cui sono stato vittima ma questa volta rischiava di saltare in aria l'intero stabile: la maggior quantità di gasolio era concentrata nel bagno dove c'è la caldaia».

Ed è lì, nel piccolo locale che sul pavimento ci sono tracce di bruciato che indicano se non la volontà di bruciare il salone, quantomeno quella di lanciare un chiaro messaggio al parrucchiere. Romano di origine, Floccari si è trasferito in Trentino per amore. Prima Rovereto e ora Ala dove otto anni fa ha aperto il salone Vogue. «Lavoro bene, molto bene, e forse è questo che dà fastidio a qualcuno. Non so cosa pensare perché io non ho mai fatto torti o sgambetti a nessuno».

Ma torniamo a quello che è successo, episodio sul quale indagano i carabinieri la cui caserma di trova a poche decine di metri di distanza dal salone Vogue, che è ubicato in via Verona. «Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) sono arrivato qui da Mantova, dove vivo, per le 8.30 circa, per aprire il salone. E mi sono reso subito conto che era successo qualcosa. La porta era aperta, era stata forzata. Appena entrato sono stato aggredito dall'odore di gasolio. Ho abbassato lo sguardo verso il pavimento e il carburante era lì, sparso su tutto il pavimento».

A quel punto all'imprenditore non è rimasto altro da fare che dare l'allarme. In pochi minuti al Vogue sono arrivati i carabinieri e vigili del fuoco. I primi per raccogliere la denuncia dell'uomo e fare un primo sopralluogo, i secondi per verificare la situazione e appurare che non ci fossero pericoli nascosti. «Volevano dare fuoco a tutto», di questo Floccari ne è certo.

Ci sono stati dei punti dove c'è traccia di materiale bruciato. «E poi ci sono gli asciugamani che sono stati spostati e messi vicino alle bottiglie che contengono l'ossigeno. Io sono sicuro che quella confusione, quella "sistemazione" non c'era quando ho chiuso il salone giovedì sera» spiega il parrucchiere.

Chi ha agito lo ha fatto di notte e forse è stato ripreso dalle telecamere. «C'è un sistema di videosorveglianza esterno - prosegue Floccari - e le immagini ne stanno visionando i carabinieri. Chi è entrato di notte voleva solo fare danni perché, a parte gli asciugamani e le bottiglie di ossigeno, non è stato toccato nulla. Neppure hanno provato a cercare eventuale denaro nei cassetti».

Come si diceva Floccari ha registrato una serie di dispetti nei suoi confronti. «Una volta mi hanno imbrattato la vetrina, ma so chi è stato. Un'altra volta mi hanno squarciato gli pneumatici della macchina lasciandomi a terra. Li ho ricomprati e rimontati, tempo pochi giorni e qualcuno me li ha rubati: mi sono ritrovato la mia auto sui mattoni».

E ora l'episodio più inquietante. Ma Floccari non si fa abbattere. «Puliamo e andiamo avanti. Ho dovuto posticipare gli appuntamenti della mattina ma non ho intenzione di tenere chiuso il locale o di restare a casa. Né ho pensato di mollare tutto e di lasciare Ala. Io qui lavoro bene e tanto ed è mia intenzione continuare a farlo»

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