All'Istituto Don Milani in classe senza smartphone: telefonini ridati agli studenti alla fine delle lezioni
Sono quasi 700 gli studenti che ogni giorno alle 7.50, prima dell'inizio delle lezioni, depositano il proprio telefono in un armadietto accanto alla cattedra, chiuso poi a chiave dai collaboratori scolastici per garantire la custodia in sicurezza dei dispositivi
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VALLAGARINA. È la prima scuola superiore della Vallagarina ad aver adottato per l'anno scolastico appena avviato un provvedimento esteso a tutte le 36 classi presenti, dal primo al quinto anno. Sono quasi 700 gli studenti dell'Istituto Don Milani che ogni giorno alle 7.50, prima dell'inizio delle lezioni, depositano il proprio telefono in un armadietto accanto alla cattedra, chiuso poi a chiave dai collaboratori scolastici per garantire la custodia in sicurezza dei dispositivi.
A fine mattinata l'armadietto viene quindi aperto per la riconsegna dei cellulari ai ragazzi, subito prima della pausa pranzo. Stessa routine al pomeriggio, con il deposito dei telefoni poco prima delle 14 e la riconsegna qualche minuto prima della fine delle lezioni, alle 16.30.
Una prassi innovativa, voluta e introdotta in via sperimentale dalla dirigente Maria Teresa Dosso lo scorso anno scolastico in una sola classe, ed ora applicata a tutto l'istituto. Non prima di averne condiviso i principi, gli obiettivi e le procedure con tutte le componenti e gli organi collegiali della scuola, a partire dalla Consulta dei genitori, la Consulta degli studenti, il Collegio dei docenti e il Consiglio dell'istituzione.
È stato così integrato, e successivamente approvato all'unanimità, un dettagliato regolamento dove, punto per punto, si chiarisce quando, come e per quali ragioni, i telefoni cellulari degli studenti devono essere quotidianamente depositati negli appositi spazi.Una scelta forse controcorrente, certamente coraggiosa, in un mondo dove lo smartphone sembra essere ormai diventato un dispositivo indispensabile e irrinunciabile per compiere qualsiasi attività, dallo studio al lavoro.
Una via in realtà già aperta negli ultimi anni in città da alcune scuole medie - come le Degasperi e le Negrelli - e anche dall'Istituto Marconi, che sta sperimentando un provvedimento simile su alcune classi.
Una decisione in linea con le posizioni espresse dal ministro Giuseppe Valditara, assunta da una scuola che negli ultimi anni sulla tecnologia e sull'implementazione del digitale nella prassi didattica ha investito moltissimo, anche grazie all'impiego dei fondi Pnrr.
L'istituto vanta infatti un'aula immersiva con visori di ultima generazione, aula TV con green screen e videocamere professionali, sala regia e sala sceneggiature dotate di iMac, laboratori con pc fissi, pc portatili e tablet usati quotidianamente dai docenti nelle attività d'aula.