Accordo siglato fra Madruzzo e Telecom Il parcheggio di Calavino si farà
La sospirata stretta di mano è cosa fatta. Il sindaco di Madruzzo, Michele Bortoli, affaccendato in queste ultime settimane in un dialogo serrato con i vertici del colosso nazionale Telecom, è riuscito a portare a casa la delicata intesa, in ballo da mesi, sulla cessione della titolarità dell’area prospiciente la canonica di Calavino dietro la quale si erge una centralina di Telecom Italia Spa caduta in disuso.
Accordo che possiede il suo bel perché e di fatto spiana la strada alla riqualificazione della piazza in sommità del paese indirettamente relegata a «non luogo» nonostante vanti le carte in regola per riscattare il suo ruolo preminente e dunque rendersi protagonista di un miglioramento estetico capace di restituire ai cittadini la piena fruibilità pedonale a tutto vantaggio della vivibilità urbana.
L’accordo, per il quale si attende soltanto l’ufficializzazione, prevede la firma dell’atto di compravendita entro la fine di questo mese. L’esecutivo confida sull’efficacia della ridistribuzione degli stalli di sosta presenti a margine del Parco Nadac, da incrementare numericamente in previsione di liberare dalle auto in sosta piazza Santa Maria Assunta e annesso svilito sagrato.
La superficie occupata dal manufatto tecnico di proprietà di Telecom Italia, potenzialmente in grado di impegnare perlomeno una quindicina di ulteriori posti auto, è stata nel frattempo oggetto di rilievo plano altimetrico. Prossimamente si procederà con il frazionamento e la redazione della perizia di stima asseverata, incarico affidato al geometra Gianni Luchetta sul quale si vuole fare affidamento per sostanziare quest’opera pubblica che, nelle lusinghiere intenzioni di palazzo pretorio, rientrerebbe a pieno titolo nel cerchio degli interventi di messa in sicurezza del centro abitato a suo tempo sbandierati in campagna elettorale. Non più tardi di due mesi fa, quando la trattativa sembrava potesse sfumare, il primo cittadino Bortoli metteva le mani avanti: «Voglio chiarire che se la vendita non sarà possibile non realizzeremo alcun parcheggio in quella zona e non potremo neanche dare dignità alla chiesa visto che con le auto parcheggiate davanti se ne sminuisce il valore architettonico».
Dunque un nodo da sbrogliare con cautela e sensata misura, com’è avvenuto, poiché non si sarebbero prefigurati aut aut. Infatti l’area verde pubblica nelle adiacenze non si tocca affatto. Parola di Michele Bortoli che, sulla questione, non transige affatto: «Assolutamente, non si discute nemmeno, un valore così importante come il parco Nadac deve rimanere com’è, a completa disposizione di tutti. Questa amministrazione non è disposta a sacrificarlo».