Il bollettino dei danni da maltempo nei comuni della Valle dei Laghi
È quasi tornata alla normalità la situazione in Valle dei Laghi, dopo l’ondata di maltempo che ha investito tutto il Trentino. Nel comune di Madruzzo, hanno potuto rientrare a casa sabato due abitanti di Lagolo, evacuati per una frana che lunedì aveva investito soprattutto le cantine della loro abitazione: il sindaco Michele Bortoli ha firmato l’ordinanza di cessato allarme, dopo le operazioni di messa in sicurezza dell’edificio.
Per il resto, il danno più rilevante sul territorio comunale riguarda la centralina idroelettrica, ferma ormai da giorni per problemi all’opera di presa: sabato mattina, il primo cittadino era in sopralluogo proprio nell’impianto per capire gli interventi necessari. Invece, la grande quantità di acqua che si è riversata nella parte più bassa del comune, ossia a Calavino, ha provocato molti disagi ma lasciato pochi strascichi, grazie all’intervento dei vigili del fuoco volontari.
Più seria la situazione a Cavedine, dove è stato vietato l’uso potabile dell’acqua in tutto il Comune: «L’ordinanza è stata emessa giovedì - spiega la sindaca Maria Ceschini - per le infiltrazioni dovute alle forti piogge, ma solo venerdì mattina sono stati fatti i prelievi per le analisi e i risultati arriveranno lunedì (oggi per chi legge, ndr): ci aspettiamo che i parametri non risultino a posto, quindi di dover ripetere i campionamenti martedì». Insomma, presumibilmente fino a metà settimana gli abitanti del comune dovranno usare acqua minerale per bere e cucinare.
Tra tutte, Stravino è stata la frazione più colpita dal maltempo, con un fiume di acqua e fango riversatosi nelle strade lunedì sera che ha fatto scendere nelle vie decine di cittadini armati di pale, mentre il giorno dopo gli interventi di pulizia sono proseguiti con l’aiuto dei vigili del fuoco e dei mezzi della Provincia. Nelle altre località, i danni sono stati più contenuti: «Sostanzialmente, c’è stato qualche allagamento e qualche caduta di alberi, anche nelle proprietà private. Ma ora il problema più grave riguarda le strade di montagna - considera Ceschini -, devastate: nei prossimi giorni vorrei fare una riunione con i Servizi provinciali per capire come intervenire. Questa volta, da soli, i Comuni non possono farcela».
Pericolo scampato invece per il comune di Vallelaghi dove, a parte un paio di giorni di acqua torbida a Santa Massenza e qualche smottamento, non si contano danni: «Siamo stati più fortunati e le opere realizzate dopo altri eventi registrati in passato, sono servite», commenta il sindaco Gianni Bressan.