In biblioteca c'è "mamma ci cova" Vallelaghi accompagna la maternità
Implementazione delle politiche a sostegno del benessere familiare. E’ la traiettoria di ampio respiro impostata in sinergia con la Comunità di Valle e il Forum delle associazioni familiari del Trentino dal comune di Vallelaghi che rinnova l’attivazione del servizio d’accompagnamento alla maternità. Gestito a Vezzano sotto l’occhio vigile di Teresa Degasperi, la Biblioteca Vallelaghi apre le porte a uno spazio ad hoc riservato a mamme e loro pargoli. Battezzato «Qui mamma ci cova», a provvedervi in nome della salute femminile è l’associazione Fenarete volendo offrire, «con il cuore e con le mani», assistenza e accompagnamento in ognuna delle fasi evolutive della vita: adolescenza, pubertà, maternità, menopausa, secondo un approccio scandito dal «riconoscimento delle risorse e competenze personali». Si tratta della prima realtà di promozione sociale di ostetriche in Trentino nell’intento di riconoscere un’articolata gamma di servizi legati al mantenimento della riproduttività. Ogni lunedì mattina a partire dalle 9.30, nell’accogliente e variopinta sala di lettura nel centro storico di Vezzano, le neomamme possono avvalersi in modalità libera e gratuita di consulenza ostetrica, spazio pesata, angolo morbido e corso preparto oltreché usufruire di fasciatoio, giocattoli e cuscini per l’allattamento. Ciò per consolidare l’esperienza perinatale accolta positivamente dai genitori nell’ambito di un sistema integrato di interventi strutturali di promozione della natalità, detto che ambendo a frequentare i corsi di preparazione alla nascita la Valle dei Laghi si vede costretta a orbitare attorno al capoluogo. Guardando ai dati, il Servizio statistica della provincia di Trento attesta in Valle dei Laghi un tasso di natalità pari al 9,5%, ossia mezzo punto percentuale superiore alla media in Trentino dove, nell’ultimo quinquennio, il trend è leggermente calante. La stessa valle registra livelli mediani di frequenza ai corsi dedicati a gravidanza e maternità: il 63% delle nullipare (donne al primo parto) contro il 78% di quelle residenti nella Comunità dell’Alta Valsugana e Bersntol e il 50% nella Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri. L’adesione incrementa di pari passo col grado d’istruzione: l’accesso delle italiane è più elevato tra le laureate (il 79% di esse) rispetto alle diplomate (il 62%), mentre le gestanti straniere frequentano in minima parte. «A fronte della caduta dei livelli di fecondità - rileva il Rapporto annuale sulla natalità - una delle conseguenze dei nuovi stili di vita è l’innalzamento dell’età media al parto (31,7 anni) per posticipazione delle scelte procreative». Con 1,64 figli per donna il Trentino-Alto Adige si conferma la regione più prolifica di un Bel Paese tuttora incollato all’1,35, valore ritenuto dagli esperti insufficiente a garantire il necessario ricambio generazionale Rilevazioni a parte, in tal contesto l’iniziativa «Qui mamma ci cova» offre sostegno e consulenza in allattamento e nutrizione, sonno e ritmi del neonato, benessere della madre dopo il parto. Perché «l’arrivo di un bambino rappresenta sempre un punto di partenza verso nuove dinamiche, esperienze ed equilibri», riflette a ragion veduta l’ostetrica Degasperi.