«La Rsa renda conto della ricca eredità»
La cancellazione delle Olimpiadi dell'anziano per il 2015, dopo 17 anni in cui la manifestazione sportiva ha impegnato gli ospiti di decine di case di riposo del Trentino, motivandone la scelta nella «mancanza di fondi» non convince i cittadini di Castello Tesino che, a maggior ragione, s'interrogano sulla situazione dell'Apsp Suor Agnese e sul suo stato finanziario.
Specie considerando che 15 anni fa (nel 1999) la casa di riposo del paese, grazie al lascito di Silvana Castaldi, vedova del dentista trentino, pioniere dell'implantologia, Ugo Pasqualini, divenne una casa miliardaria. Dell'entità del patrimonio si hanno varie conferme: 11 chili in lingotti e oro depositati presso la locale cassa rurale, 15 milioni di euro (all'epoca 30 miliardi di lire), e diverse proprietà, tutte ristrutturate, tra cui una villa con un grande parco in località Righi, e «la casa di Ugo e Silvana» all'isola di Ponza. Di tutto questo «ben di Dio», donato con amore perché i vecchietti del paese potessero trascorrere in serenità i loro ultimi anni di vita, però, nessuno ha mai reso conto alla comunità, perché in fondo questo era l'intento della coppia Castaldi Pasqualini: che quella favolosa eredità venisse utilizzata nel migliore dei modi a beneficio della comunità del Tesino.
Nel frattempo, nel 2008, i vecchietti sono stati trasferiti nella nuova casa di riposo, il cui edificio di proprietà del Comune è concesso a titolo gratuito fino al 2043. Mentre il vechio ospizio è chiuso da anni. A voler andare fino in fondo, questa volta, dopo anni che sulla creazione di una Fondazione dedicata ad Ugo Pasqualini e Silvana Castaldi non si riesce a trovare un accordo, è un gruppo di cittadini di Castello Tesino. «Da allora si sono susseguiti tre presidenti e con loro altrettanti consigli di amministrazione. Da allora sono stati ventilati vari progetti: centro Alzheimer, centro di fisioterapia per gli utenti di tutto il Tesino, aumento dei posti di lavoro, borse di studio per i giovani meritevoli e altro ancora - si legge in una lettera al giornale -. A distanza di 15 anni, fatto salvo per l'acquisto della nuova ambulanza assegnata al Servizio trasporto infermi del Tesino nel 2002, altro non si è visto se non una normale amministrazione, al pari di altre case di riposo che non hanno benficiato di alcun lascito. Anzi, nel corso degli anni, si è potuto constatare un graduale e sistematico aumento delle rette, anche per i cittadini di Castello».
E difatti anche per il 2015 è scattato l'aumento di 1,57 euro che ha portato la retta a 43,80 al giorno. «A poco e niente - continua la lettera - è contato qualche sporadico articolo su Castello Tesino Notizie sulle attività della casa, minimizzando al tiro coi barattoli e alla coltura dell'orticello, oltre naturalmente agli aggiornamenti sulle Olimpiadi dell'anziano che peraltro si effettuavano prima del lascito... Non è certo questo che il Tesino su vuol sentir raccontare!».
Le domande sono tante, a cominciare da quanto ammonta oggi il patrimonio Castaldi Pasqualini, dove è investito e quanto rende ogni anno. Ci sarebbero, infatti, anche voci di un recente disinvestimento dei fondi con enorme perdita di interessi. Ma la gente del Tesino vuole sapere, soprattutto, in che modo la comunità ha beneficiato del lascito in tutti questi anni, come è stato gestito il patrimonio edilizio e perché non è stata creata la Fondazione. E per finire si chiede conto della qualità della vita degli ospiti e dei dipendenti della casa di riposo: è migliorata a seguito del lascito miliardario? «Questi gli interrogativi che dopo quindici anni si auspica vengano chiariti - conclude la lettera - e questa volta non ci accontenteremo di risposte evasive, vogliamo sapere, conti alla mano, dove i soldi sono stati investiti».