Rilancio in Primiero, saltano intesa e firma
Non ci sarà nessuna firma, sabato, sotto il protocollo d’intesa per il rilancio turistico e impiantistico di S. Martino di Castrozza e Passo Rolle. Anzi, non c’è più alcuna intesa.
Durante una riunione tenuta lunedì scorso, i sindaci di Primiero hanno infatti apportato così tante correzioni alla bozza di accordo consegnata loro dalla Provincia in seguito all’incontro di sabato 28 marzo, che l’assessore provinciale al Turismo Michele Dallapiccola ha firmato una lettera secca in cui comunica «l’impossibilità di confermare l’incontro l’11 aprile» e convoca giovedì 9 aprile a Trento tutte le parti coinvolte per «un’urgente riunione, al fine di dirimere la non lineare situazione che si è venuta a creare».
Insomma, si torna all’anno zero.
La «controproposta» presentata dai sindaci alla Provincia, agli impiantisti e alle categorie economiche in effetti presenta modifiche sostanziali che non piacciono alla Provincia, che per settimane aveva studiato cosa proporre a Primiero dopo lo stop alla funicolare. Dallapiccola era salito in valle il 28 marzo - con Gilmozzi, Olivi e il presidente Rossi - sicuro di mettere un punto definitivo grazie anche ai 42 milioni offerti, 4 in più del precedente accordo. Evidentemente, non era così, viste le nuove richieste dei sindaci.
Cancellato ogni riferimento ad Acsm spa, finora il soggetto che avrebbe dovuto versare in cinque anni i 5 milioni chiesti dalla Provincia agli enti pubblici di Primiero come partecipazione all’operazione: sarebbero perciò i Comuni direttamente a versare i soldi, derivanti dagli extradividendi di Acsm. In quote tutte uguali? Nel protocollo non c’è alcuna menzione rispetto al riparto, perché le visioni sono diverse: i Comuni della bassa valle, infatti, ritengono di avere meno vantaggi dal complesso degli interventi previsti e dunque vorrebbero che a mettere qualcosa in più fossero quelli dell’alta valle, ossia il nascituro «Comune Primiero San Martino di Castrozza». Inoltre, nelle due versioni del protocollo non appare alcun riferimento a Trentino Sviluppo, di cui è stato ipotizzato a parole un ruolo importante.
Dal documento i sindaci cancellano poi la parolina «concordano» riferita agli operatori locali e agli interventi necessari, mentre si scrive chiaramente che questi si «impegnano a partecipare finanziariamente alla realizzazione delle opere previste» (1 milione in cinque anni). Quali? Si parla di adeguamento piste da sci dell’area Malga Ces - Val Cigolera, ampliamento dell’attuale bacino di accumulo, adeguamento linee di innevamento e sistemazione piste, completo ammodernamento degli impianti San Martino - Valbonetta, nuovo collegamento Nasse-Bellaria, nuova connessione tra le due aree siabili di Passo Rolle, ammodernamento degli impianti di dorsale collegamento Ces-Tognola, percorso escursionistico e per sci nordico S. Martino - Lago di Calaita, si inseriscono due infrastrutture per l’avviamento allo sci nel fondovalle, si parla di «collegamento» S. Martino-Passo Rolle (di cui sarebbe stato precisato il costo), di pista di rientro e messa in rete complessiva delle due aree sciistiche. Ma spariscono i riferimenti precisi alle opere da fare (sostituzione e spostamento seggiovie, eccetera). E con la voluta genericità, sparisce anche il riferimento ai costi previsti per le opere ex accessorie, 16 milioni, ma anche «il limite complessivo dell’impegno provinciale», rileva l’assessore.
Tratto di penna anche sul riferimento alla «necessità di attuare quanto previsto dal Pup e ai protocolli d’intesa» precedenti nonché sul termine «variante» riferito alla messa in sicurezza della strada statale 50 per il Rolle («entro il 31/10/2017», chiedono i sindaci), per la quale la Provincia ha offerto altri 4 milioni ai 38 già previsti: «Non si rileva come ciò risulti compatibile con la previsione finanziaria di intervento che non può prevedere variazioni integrative consistenti», scrive Dallapiccola.
I sindaci hanno poi inserito un articolo che detta i tempi di progettazione delle opere: le ex accessorie entro il 31 dicembre 2015; stessa data per il «collegamento» S. Martino-Rolle, quindi il 31 dicembre 2016 per la messa in sicurezza della statale 50.
Infine, ma Dallapiccola non ne fa cenno, nella riunione è emerso il problema dei problemi: primi cittadini e amministrazioni in scadenza, già nel «semestre bianco», possono arrogarsi il diritto di firmare un protocollo che vincola finanziariamente future amministrazioni? E possono farlo i sindaci dei Comuni che hanno deliberato di fondersi? Insomma, troppe richieste e dubbi, che rischiano di far saltare tutto.