Grigno, alle imprese serve la fiducia delle banche
L’appello di Nadir Spezzapria, titolare della Fly, non è caduto nel vuoto. Presentando il progetto di ampliamento della sua azienda aveva ricordato come «attorno a Fly un po’ alla volta dovrebbe crescere l’intero paese con nuove opportunità di sviluppo. Abbiamo manager che vengono da Milano, dall’Inghilterra, clienti e fornitori che vengono dall’America e dal Giappone ed hanno bisogno di trovare sul territorio opportunità abitative, alloggi, posti letto, ristoranti».
Da 42 anni Vito Morandelli lavora in cucina, da 36 fa l’albergatore. È la terza generazione di una famiglia che a Grigno ha investito molto sulla ristorazione e la ricettività. «Io e la mia famiglia ci siamo. Siamo pronti anche già domani mattina ad avviare i lavori di ristrutturazione ed ampliamento del nostro albergo-ristorante». È la Conca d’Oro, in pieno centro storico a Grigno.
Ma c’è un piccolo-grande problema. A Vito Morandelli serve un istituto di credito che abbia fiducia nel suo progetto.
«Proprio così, quello che sto chiedendo da tempo è ci sia la volontà di investire su questa operazione.
Abbiamo tutte le autorizzazioni in mano: Comune, Comunità di valle e Provincia hanno già fatto la loro parte. Ora tocca al mondo del credito aprire un po’ i cordoni della borsa».
Oggi la Conca d’Oro è una struttura a 1 stella, ma Morandelli la vuole portare a tre stelle. Un bar-ristorante ed albergo che dispone di 12 stanze. L’edificio è di proprietà della famiglia, così come la parte interessata dall’ampliamento. «È prevista la sopraelevazione di un piano ed il recupero di una porzione della casa. In questo modo avremo 8 camere in più e spazi adatti anche per ospitare riunioni ed incontri di lavoro. Pensiamo anche ad una riorganizzazione interna dei nostri servizi».
L’investimento è di circa mezzo milione di euro. «Se trovo chi mi dà fiducia io apro il cantiere già domani mattina». Oggi alla Conca d’Oro lavorano 6 persone, oltre a Vito ed alla sua famiglia. Se il progetto va in porto ci sarà occupazione per altri tre addetti: «Il lavoro non manca, ogni giorno facciamo 80/90 coperti e le stanze sono sempre occupate. Ma possiamo e vogliamo fare di più».
Vito Morandelli ne ha discusso anche con lo stesso Nadir Spezzapria: «Noi abbiamo sempre creduto nelle potenzialità ricettive e turistiche di Grigno. Lavoriamo bene nel fine settimana con i turisti che passano sulla ciclabile, con quelli che vanno al canyon del torrente Grigno. Possiamo farlo anche con la nuova clientela che arriva dalla zona industriale». Vito Morandelli c’è, pronto ad investire ancora una volta in paese: «Io ci sono, per rischiare e rimettermi in gioco ancora una volta. Speriamo che il mio appello non cada nel vuoto. Sarebbe davvero un peccato perdere questa grande occasione».
Entro qualche anno la Fly potenzierà l’attività e la produzione con la zona industriale di Grigno destinata a diventare un polo produttivo di grande qualità. Non solo per il rilancio del condominio artigianale «ex Omga» ma anche della Geoturm, azienda che opera nel settore delle barriere fonoassorbenti, da poco tempo rilevata da una multinazionale cinese.
Per chi opera sul territorio, il problema è noto: le banche italiane, che a questo scopo hanno ricevuto miliardi dal Fondo Monetario, tengono chiusi i lacci della borsa e non finanziano più gli imprenditori che osano. Preferendo investire il liquido europeo in fondi d’investimento.