Rolle, gli impianti restano Sfuma il sogno di Delladio
Ora è ufficiale, benché l’Adige lo avesse già anticipato nei giorni scorsi, quando aveva avuto inizio la manutenzione ordinaria degli impianti: la consortile Imprese e Territorio, che gestisce le skiaree di Ces e Colverde Rosetta per conto di «Partecipazioni Territoriali srl» ha acquisito ieri il 98 per cento delle quote di proprietà della Sitr snc, proprietaria degli impianti di risalita sul versante della Cavallazza. Il restante 2% rimane a Trentino Sviluppo.
Bocche cucite sul valore dell’operazione che porta in casa di Imprese e Territorio, costituita da oltre 60 imprese in rappresentanza di tutte le realtà economiche locali, le tre seggiovie Ferrari, Cimon e Paradiso e il piccolo tesoretto costituito dal ristorante «La Baita» nella Busa Ferrari.
A metà luglio, Maurizio Rimondi, albergatore e impiantista di lungo corso tra gli artefici dell’acquisizione, aveva detto al giornale che la proposta iniziale era l’acquisizione delle quote di ciascun socio pari a circa 36 mila euro, oltre al risanamento della situazione debitoria (garantita da fideiussione), con l’aggiunta di quote di Imprese e Territorio scarl per 100 mila euro oltre a contanti per 150 mila euro.
Sfuma pertanto definitivamente l’idea di Lorenzo Delladio di acquisire gli impianti Sitr per smantellarli e creare «La Sportiva outdoor paradise»: una proposta turistica articolata in percorsi emozionali per mente e corpo, il cui nucleo doveva essere il piccolo ristorante trasformato in un grande rifugio. Da lì si sarebbero snodate, secondo Delladio, le diverse attività sportive, ludiche ed educative studiate per meeting aziendali, eventi, test prodotti, educational e fungere da centro di allenamento per atleti in alta quota. Si prevedeva la realizzazione di 5/6 alloggi all’avanguardia, definiti «experience rooms», che si sarebbero distinti per location, design e fruibilità: casa sull’albero, camera in quota con tetto trasparente, igloo in ghiaccio abitabile, riconversione delle strutture industriali esistenti. Lo show room all’aperto della nota ditta di calzature fiemmese prevedeva pure un’area giochi dedicata alle nuove generazioni con particolare attenzione all’avvicinamento alle pratiche sportive attraverso percorsi motori, laboratori, giochi dinamici, creativi e di socializzazione.
A dichiarare che l’ambizioso progetto di riqualificazione ambientale e naturalistica del Rolle è un sogno destinato a rimanere tale è proprio Delladio, che esprime tutto il suo rammarico per «non essere riuscito a far comprendere ad una minoranza di operatori e di rappresentanti delle istituzioni coinvolte, la portata innovativa della proposta e delle opportunità che da essa sarebbero scaturite per un nuovo e diverso sviluppo turistico: un’area completamente libera da impianti avrebbe avuto un impatto mediatico fortissimo per tutto il Trentino, primo in Italia ad offrire questa unicità».
Per Delladio non è tanto il rilancio dell’offerta a congelare il progetto, piuttosto «l’incapacità di una minoranza di cogliere l’occasione per innovare assieme, abbracciando le nuove sfide che il futuro pone all’offerta turistica, soprattutto invernale. Il cambiamento climatico in atto, l’esplosione dei costi della gestione di una stazione sciistica tradizionale, avrebbero potuto trovare risposta in una proposta turistica adeguata, unica, sostenibile ed al passo con i tempi. Oltretutto sarebbe stata un’offerta fortemente destagionalizzata, in grado di creare indotto potenzialmente 12 mesi all’anno, data anche la sua unicità».
«Dopo aver parlato con tutti ed avendo sin da subito cercato il confronto per condividere quella che considero non solo una visione imprenditoriale, ma soprattutto ambientale e turistica, con profondo rammarico devo purtroppo annunciare che le premesse per la realizzazione del progetto non sussistono più. L’apprezzamento dell’opinione pubblica tutta, della maggioranza politica e degli operatori del Passo Rolle non possono più trovare seguito».