Strigno, neonata di 20 giorni stroncata da un'infezione
Nadine, nome di origine russa che significa «Speranza», aveva appena venti giorni ed era dolcissima come lo sono tutti i neonati. Da ieri mattina è un angelo in cielo. A strapparla all’amore dei suoi genitori è stato un germe terribile che in pochi giorni ha devastato il suo corpicino.
La causa del decesso è «meningoencefalite», ma il nome della malattia non deve trarre in inganno. Non si tratta della classica meningite da meningococco che può essere contagiosa. In questo caso la piccola è stata contagiata da un germe al momento del parto.
Solitamente il decorso è meno devastante e con gli antibiotici la malattia viene debellata. In questo caso, invece, il corpo della piccola non ha reagito e il germe ha avuto la meglio. Dopo una fase di iniziale febbre, le funzioni vitali sono state completamente compromesse e ieri mattina il cuore della piccola ha cessato di battere. Non è stato necessario avviare nessun tipo di profilassi sui familiari e sul personale del S. Chiara che l’hanno avuta in cura, trattandosi di una patologia che colpisce solo il neonato.
Tutto è infatti partito da un germe che ha un nome piuttosto noto, lo streptococco. Infezione che può attaccare le vie respiratorie, le vie urinarie e la pelle ma che solitamente si combatte con antibiotici specifici e non presenta complicazioni. Diverso il caso quando colpisce i neonati nei primi giorni di vita.
Un dolore devastante quello che ha colpito la famiglia Posch a Strigno, passata dalla gioia per l’arrivo della piccola nata alla fine dell’anno, il 29 dicembre, ad un dolore che a chi è genitore sembra quasi impossibile da sopportare. Ancora più difficile da accettare perché Nadine era nata sana, cresceva bene e dunque non c’era nessuna avvisaglia che potesse preoccupare i giovani genitori. Quella ventata di freschezza e di gioia pura che la piccola aveva portato in casa si è trasformata in vento gelido. In maniera subdola, il germe si era nascosto nel corpicino della piccola e poi, in maniera devastante, si è manifestato.
Per cinque giorni i medici del reparto di neonatologia dove è stata ricoverata hanno tentato l’impossibile per salvarla, per avere la meglio sullo streptococco. Invece la malattia ha avuto il decorso più grave, ha colpito le meningi e non ha lasciato scampo alla bimba. La notizia ieri si è subito diffusa nel piccolo paese della Valsugana dove la famiglia vive e il dolore ha toccato tutti, anche a Caldonazzo, dove vivono i nonni paterni. La data dei funerali non è stata ancora fissata.