Via libera della giunta provinciale alla variante al Prg per Vetriolo Est
Mette la parola fine al lungo iter della variante al Piano regolatore generale, che riguarda la parte est della località Vetriolo, l’approvazione definitiva di fine novembre da parte della nuova giunta provinciale. La variante, deliberata all’unanimità da parte del consiglio comunale nell’ultima seduta del 4 ottobre scorso, permetterà di intraprendere un percorso di riqualificazione della zona che da decenni attende di essere regolamentata e adeguata ai limiti imposti dal Servizio geologico. Si è discusso molto di Vetriolo negli ultimi due anni, a partire dalla decisione della commissione dedicata di prendere in mano il vecchio Piano regolatore ai fini generali, scaduto perché nessuna delle opere inserite al suo interno erano state iniziate o portate a compimento. Una zona montana complessa, «tagliata in due» dal punto di vista della stabilità idrogeologica e che la stessa sorte ha subito per mano degli uffici competenti: per il momento si ha quindi l’approvazione della variante al Prg di Vetriolo 1 ovvero la zona est, che comprende la Strada comunale dei Baiti e le attività che si trovano nel territorio del Comune di Levico e hanno manifestato necessità e voglia di investire con migliorie e ampliamenti, fino alla nuova pista di decollo per parapendio (nella foto, l’area attuale). Il primo passo per far ripartire Vetriolo, uno degli obiettivi comuni dell’ex giunta Sartori, della maggioranza tutta e delle minoranze, come sottolineava lo stesso primo cittadino.
L’approvazione definitiva della prima parte del documento urbanistico segna l’inizio di un nuovo turismo, verde e sostenibile, lontano da quello dei grandi alberghi, fatto di trekking, passeggiate e sport verdi.
Ancora nulla invece in merito alla zona che presenta più problemi: si tratta di quella a ovest della località, molto più complessa dal punto di vista idrogeologico e che rientra in gran parte nella cosiddetta «zona rossa», dove è tutto ancora fermo dopo la proposta di inizio anno da parte del proprietario di alcuni degli immobili decadenti, il geometra Francesco Peghini, presa in considerazione dalla commissione consiliare.
Prima delle dimissioni della giunta a fine novembre, si prospettava l’idea di un accordo pubblico privato per il parziale spostamento delle volumetrie degli ex alberghi Italia e Milano dalla località Vetriolo in una zona sull’ingresso di Levico, nelle vicinanze del lago per realizzare un complesso commerciale alimentare con 800 metri quadrati di superficie più 900 di magazzino e i parcheggi a esso dedicati per un’altezza complessiva di massimo 5 metri.
Una partita ancora aperta, ma che dovrà attendere la prossima giunta.