Destino ormai segnato per la sequoia di Bosentino
Dopo una decina di giorni di attesa, speranza e trepidazione, è arrivata la notizia che parecchie persone, a Bosentino e Migazzone, non avrebbero voluto ricevere: la sequoia che da una quarantina d’anni sorge in via Calceranica verrà abbattuta. A prendere la decisione è stato il commissario straordinario del Comune Altopiano di Vigolana, Massimo Fasanelli, che ha firmato il decreto in tal senso nella giornata di giovedì.
Come paventato dunque a margine dell’incontro pubblico di due settimane fa a Bosentino, e nonostante 74 firme raccolte fra i residenti per salvare la pianta dall’abbattimento, la grande sequoia sarà tagliata. I motivi sono da ricondurre alla presunta pericolosità della pianta, che sorge in un incrocio stretto, fra le case: una caratteristica che, a detta anche di alcuni dottori forestali, l’ha salvaguardata dalle forti raffiche di vento dell’ottobre scorso, con la tempesta Vaia, e ancor prima nel 2000, quando la velocità del vento e i danni, a detta dei residenti, furono ancora peggiori. La sempre maggior frequenza, tuttavia, con la quale si verificano eventi climatici imprevedibili e di una elevata potenza distruttrice, ha fatto arrivare Fasanella alla decisione dell’abbattimento: «Non prevedere un potenziale pericolo - si legge nel decreto - in questa pianta di dimensioni eccezionali, con radici affioranti, in presenza anche di segnalazioni di allarme, da parte dei cittadini direttamente interessati, in caso di sradicamento o abbattimento, sarebbe altamente imprudente».
Nonostante le analisi effettuate da dottori forestali certifichino che la pianta è sana, problemi fin d’ora si manifesterebbero in caso di lavori nella piccola piazzetta che sorge tutt’intorno alla sequoia, con le radici che stanno sollevando il manto stradale e che andrebbero attentamente analizzate prima di effettuare qualsiasi intervento. Il decreto individua quindi nella ditta Giacomelli Roberto l’impresa che, nei prossimi giorni (forse già martedì), dovrà abbattere e smaltire la pianta, al costo di 2.680 euro più Iva, mentre al contempo si provvederà a sistemare la piazzetta e il parco, piantando un albero più «gestibile» al posto della sequoia.
Un’altra sequoia sarà ripiantata in località Fratte, mantenendo quindi il simbolo presente nello stemma dell’ex Comune di Bosentino.
Immediata la reazione del comitato spontaneo di cittadini che aveva organizzato la serata pubblica e ha raccolto 74 firme per fermare l’abbattimento: «Rammarica molto - si legge in una nota - che la discussione sia stata fatta a senso unico e che il commissario pro tempore del comune dell’Altopiano della Vigolana, Massimo Fasanelli, non abbia incontrato un gruppo di cittadini che volevano porgere semplicemente questa domanda: perché proprio la sequoia di Bosentino?».
I membri del comitato, sostenendo la salubrità della pianta, non accettano quindi la decisione di abbattere la sequoia sull’onda dell’emotività: «Se la sequoia fosse stato un albero insicuro nessuno avrebbe contestato nulla. Spiace invece che non siano state prese in considerazioni le informazioni tecniche fornite da esperti, non siano state effettuate le prove per la definizione di una possibile pericolosità e soprattutto non ci sia stato il confronto più volte richiesto. Spiace inoltre vedere che da qualche giorno a questa parte la punta della sequoia si stia seccando. Chissà se qualcuno non sia già intervenuto per facilitare lo sgombero o se la sequoia non abbia deciso di morire con onore».