Furioso litigio tra due fratelli a Borgo Colpito al collo con un coltello: è grave
Ha teso al fratello un vero e proprio agguato nel cuore di Borgo Valsugana, aspettandolo sotto casa per poi colpirlo con un fendente al collo.
I propositi di Teddy Cipriani (nella foto), cinquantenne borghigiano, ieri pomeriggio erano estremamente lucidi nella sua mente, tanto che dopo essere stato raggiunto dai carabinieri ha spiegato loro che era certo di averlo ucciso. Stupendosi freddamente del contrario davanti ai militari: «Non è morto?», le sue glaciali parole.
Fortunatamente Fulvio Cipriani, 53 anni, ex insegnante, non solo è vivo ma potrà lasciare presto l’ospedale San Lorenzo: se l’è cavata con tre punti di sutura ed una prognosi di una decina di giorni.
Suo fratello, però, poco prima delle 16.45 di ieri ha colpito per uccidere: questa è quantomeno la convinzione degli inquirenti, che lo hanno arrestato con l’accusa di tentato omicidio. A suffragare l’ipotesi non solo le parole dell’uomo, ma anche le testimonianze delle persone che hanno soccorso il cinquantatreenne, nel cortile interno di un’abitazione di corso Ausugum.
A salvare Fulvio Cipriani sono stati il bavero del cappotto ed il maglione, che hanno limitato la portata del fendente. La lama da 10 centimetri del coltello da caccia è rimasta impigliata negli strati di tessuto: proprio lì l’ha vista spuntare una vicina di casa, la prima alla quale l’uomo si è fatto incontro, ferito e sconvolto.
Immediato l’intervento dei soccorritori, con gli operatori del 118 mobilitati dalla Centrale unica per le emergenze dopo che il 112 era stato contattato dalla vicina e da altri tra passanti ed esercenti, la cui attenzione è stata attirata dalle grida del cinquantatreenne.
In pochi istanti corso Ausugum - dove la vittima vive da tempo ospite di una amica - è stato raggiunto da due ambulanze partite dal vicino ospedale S. Lorenzo e dai carabinieri del radiomobile di Borgo, che si sono messi immediatamente sulle tracce di Teddy Cipriani.
Il cinquantenne è stato raggiunto nei pressi della sua abitazione, mentre stava rincasando. Accompagnato al comando della compagnia borghigiana, ha ammesso di aver colpito il fratello, mostrandosi sorpreso di non aver raggiunto quello che i militari ritengono fosse il suo preciso intento.
Nel tardo pomeriggio a Borgo, mentre i carabinieri formalizzavano l’accusa di tentato omicidio a Teddy Cipriani prima di trasferirlo in carcere a Spini di Gardolo, altri militari hanno cercato di ricostruire il quadro nel quale è maturato il grave episodio. Pare che tra i due fratelli da tempo non corresse buon sangue, con screzi per questioni di carattere personale e familiare che pare fossero già sfociate non solo in scontri anche accesi tra i due ma anche in confronti tramite le vie legali.
Mai però fino ad ora si era arrivati ad un tale livello di violenza né, stando agli elementi raccolti fino ad ora, erano emersi elementi che potessero far intuire quanto profondo fosse l’astio del cinquantenne verso il fratello maggiore.
Nella foto sotto, la vittima Fulvio Cipriani.