Primiero, in scena la rabbia contro la didattica a distanza. «La scuola è un luogo sicuro, bambini e ragazzi non possono perderla»
Si è ritrovato alle 10 del mattino di domenica sui prati di località Navoi a Transacqua, dopo un tam tam di poche ore sui social e via whatsapp, un gruppo eterogeneo di una settantina di persone che condivideva le stesse motivazioni: no alla chiusura di nidi, materne e scuole di ogni ordine e grado; no alla tanto vituperata dad.
C'erano mamme e papà con i bimbi, nonne, nonni, maestre, insegnanti anche universitari, coesi nel dar voce a chi non ce l'ha e a chi non sa come raccapezzarsi in questo frangente di sospensione dell'attività didattica con tutte le discriminazioni che si stanno verificando, non ultima la possibilità di garantire la frequenza di nidi e materne solamente agli operatori sanitari.