Si espande il focolaio alla Rsa del Primiero: altri 13 casi fra gli anziani, «ma qui sono praticamente tutti vaccinati»
I pazienti sono stati isolati in un piano, nessuno sta male e molti sono asintomatici, ma resta l’allerta: stop alle visite dei parenti e task force al lavoro per le analisi
PRIMIERO. Si è allargato il focolaio nella casa San Giuseppe di Primiero, frazione di Transacqua. Dopo i primi due ospiti positivi, i test molecolari effettuati su tutti i 76 ospiti presenti hanno evidenziato una situazione decisamente preoccupante, se non altro per i numeri. 13 i nuovi casi, tutti fortunatamente asintomatici o con sintomi lievi.
Dei risultati dei tamponi effettuati a tappeto su ospiti e personale è stata subito informata ieri la direttrice della struttura, Federica Taufer, nonché la presidente Daniela Scalet.
Visto che dal punto di vista clinico al momento non sembrano esserci criticità nessuno degli anziani ospiti è stato trasferito e tutti i positivi sono stati "isolati" in un piano della struttura.
Chiuse da lunedì le visite, in accordo con la task force è stata ripristinata l'organizzazione che era stata studiata durante la seconda fase della pandemia, quando anche questa struttura era stata pesantemente colpita.
Nelle prossime ore saranno testati anche tutti gli operatori. Intanto gli ospiti, anche quelli negativi, sono tenuti nelle loro stanze in attesa del tampone di controllo che verrà effettuato a distanza di una settimana.
«In struttura sono praticamente tutti vaccinati, sia gli ospiti che gli operatori - spiega la presidente Scalet - ed era già programmata la somministrazione delle terze dosi. Purtroppo anche in valle si sono registrati parecchi contagi. Non possiamo dire come il virus sia entrato in struttura, ma in base alle regole gli ospiti adesso potevano uscire, nonché ricevere visite. Questo era sicuramente importante per loro, anche perché dopo il lungo periodo di chiusura ne avevano assolutamente bisogno, ma evidentemente ha comportato dei rischi».
Difficile in questi mesi bilanciare le esigenze di mantenere rapporti, con la sicurezza. «Al momento fortunatamente stanno comunque tutti bene. Speriamo che la situazione clinica non cambi». Evidentemente il focolaio che ha colpito la casa di riposo è strettamente collegato all'aumento di casi che si è registrato in zona nelle ultime settimane e partito dalle prove del coro per il saluto al parroco. Nel giro di pochi giorni erano cresciuti i numeri nei comuni di molti comuni della valle e di conseguenza anche la diffusione del virus.
Stabile, invece, la situazione a Villa Belfonte di Trento dove i contagiati rimangono otto e dove la guardia è comunque mantenuta alta per evitare che virus si propaghi ulteriormente.Intanto nelle Apsp si accelera sulle terze dosi. Tra ieri e oggi sono state oltre 20 le strutture a cui sono state consegnate le terze dosi richieste in base all' adesione a questa terza fase della campagna vaccinale.