Rifiuti, una sanzione ogni tre giorni in Alta Valsugana
Per l'immondizia abbandonata sono state comminate 116 multe l'anno scorso. La situazione peggiore registrata in una piazzola sotto Ischia
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ALTA VALSUGANA. Nel corso del 2021 la polizia locale dell'Alta Valsugana, sul territorio di sua competenza, ha elevato 116 sanzioni per abbandono di rifiuti: un tema molto sentito da parte della popolazione in quanto la percezione della "vox populi" è quella che il fenomeno resti impunito.
I social spesso sono inondati di fotografie che ritraggono cumuli di immondizia abbandonata, per la maggior parte nei pressi delle isole ecologiche dei cassonetti sparsi per la città e le frazioni, ma anche in alcuni casi anche in zone isolate, lontane dalla vista.
Il numero delle sanzioni comminate nel corso dell'anno scorso, una ogni 3 giorni, dimostrano invece che anche senza clamori l'opera di contrasto ai cosiddetti "furbetti" è costante ed anzi in crescita nel corso degli anni.
Il gran numero di sanzioni è stato possibile non solo grazie alle indagini portate avanti dagli agenti della polizia locale, ma anche grazie all'apporto del gruppo di volontari per l'ambiente, gruppo costituito nel 2018 che ha dato man forte alla polizia locale per scovare situazioni di abbandono rifiuti.Come spiega il comandante del corpo, Fabio Sebastiano Germanà Ballarino, del totale di 116 violazioni «la maggior parte, un centinaio, sono state elevate a Pergine, le restanti invece sugli altri territori su cui operiamo, una decina a Levico. Le sanzioni vanno da 100 a 188 euro, a seconda che si tratti di rifiuto differenziato o indifferenziato.
Non abbiamo riscontrato situazioni di abbandono per così dire massivo nell'attività di controllo che è rimasta comunque importante, nonostante il Covid che ha ovviamente condizionato la nostra attività. Molto è stato fatto dai volontari, che ringrazio».
Il trend di controlli e sanzioni, negli ultimi anni, è in crescita, anche su sprone dei primi cittadini interessati che sentono questo problema tanto quanto la maggioranza dei cittadini: se nel 2016 i verbali erano appena 14, già nel 2017 sono raddoppiati arrivando a 29, arrivando a 31 nel corso del 2018.
Questo rapido incremento è possibile innanzitutto alla rete di videosorveglianza del Comune, che a più riprese ha confermato la sua utilità, ed in questo caso aiuta a giungere al riconoscimento delle persone colpevoli di abbandono di rifiuti; ci sono poi le fototrappole, che a rotazione vengono installate sui 55 punti come "sensibili".
Il più delle volte l'abbandono di grandi sacchi nei pressi dei cassonetti stradali è da imputare ai "ribelli" degli imballaggi leggeri i quali, più per pigrizia che per altro, non usano gli appositi cassonetti con calotta e chiavetta e non si recano nemmeno al Centro Raccolta Materiali di viale dell'Industria, dove il conferimento è gratuito. Facendo un rapido calcolo si può capire come questo comportamento, una volta multato anche con 100 euro, avrebbe garantito più di 600 svuotamenti nei bidoni a calotta.
Il gioco non vale la candela quindi, e per questo il sindaco di Pergine Roberto Oss Emer tiene a sottolineare come, nonostante le apparenze ed anche le proteste e le segnalazioni sui social network, la giustizia prima o poi arriva e fa il suo corso.
«Non è così facile e immediato -spiega il sindaco- come si potrebbe pensare risalire ad un nome da una fotografia. A Pergine siamo in tanti, e quindi l'indagine è più lunga e laboriosa.
Ma porta comunque a dei risultati. Per questo incrementeremo i posti in cui posizionare, a rotazione, le videocamere, il cui numero verrà pure aumentato acquistandone di nuove, per aumentare la copertura contemporanea di più luoghi sensibili. Ho inoltre già chiesto al comandante della polizia locale di potenziare la presenza di agenti sul territorio».