Boninsegna (artigiani): «Un'azienda su due cerca personale». E fa fatica a trovarlo
«Considero il 2021 un'annata positiva e i dati sul fatturato sono chiari: c'è stato un aumento del 28% rispetto al 2020, del 22% rispetto al 2019. Per il 2022 prevediamo il protrarsi del trend positivo anche grazie a superbonus ed ecobonus»
PRIMIERO /VANOI. In uno scenario caratterizzato dall'aumento del costo di bollette e materie prime, dalla mancanza di lavoratori e dal momentaneo freno al Superbonus (causato dal blocco della cessione a più intermediari dei crediti d'imposta), il momento che sta vivendo l'artigianato locale può essere considerato positivo.
Alberto Boninsegna, presidente dell'Associazione artigiani territoriale, fa il punto sul settore che conta 287 imprese e dà lavoro a 720 addetti.
Presidente Boninsegna, nell'ultimo anno il dinamismo dell'artigianato locale non è certo mancato.
«Considero il 2021 un'annata positiva e i dati sul fatturato sono chiari: c'è stato un aumento del 28% rispetto al 2020, del 22% rispetto al 2019. E c'è da considerare che gli effetti degli incentivi statali - superbonus ed ecobonus - si sono registrati solo a partire dai primi di marzo 2021, mentre per il 2022 sono già a pieno regime da gennaio, quindi prevediamo il protrarsi del trend positivo in rialzo per tutto il 2022».
C'è chi sostiene che il Superbonus 110% sia solo una bolla speculativa pronta ad esplodere. È d'accordo?
«Non sarà così, secondo me i benefici li avremo per tanti anni, almeno fino al 2030. L'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici ci fa ben sperare che gli incentivi continueranno ancora».
Le limitazioni introdotte dal governo sulle cessioni multiple del credito d'imposta, attuate per contrastare le frodi, rischiano però di bloccare i lavori.
«Il decreto ha creato nuovamente incertezza e caos e ora si rischia di far perdere la fiducia per questa manovra, che con tanta professionalità le aziende serie del nostro territorio si sono conquistate. Il governo non può limitarsi ad un intervento repressivo che paralizza il mercato a scapito di imprese e cittadini onesti. Spero si trovi una soluzione e il decreto venga corretto».
La spinta data ai cantieri dal Superbonus è innegabile.
«Solo il nostro ufficio ha inoltrato 66 domande di cessione, tramutate in valore ci aggiriamo attorno ai 2,5 milioni di euro. I numeri delle cessioni del 2021 sono importanti, circa 4,5 milioni ad Acsm, più ci sono quelle alla Cassa rurale. Voglio sottolineare lo sforzo di Acsm che acquistando i crediti di noi artigiani ci permette di continuare a riqualificare il nostro territorio».
Il reperimento di manodopera è uno dei problemi più pressanti, acuito dall'introduzione del green pass.
«Dopo dieci anni c'è stata un'inversione di tendenza. Ora un'azienda su due sta cercando personale. Nella nostra sede di Siror abbiamo allestito un centro tamponi. È stato un servizio apprezzato, attivato per venire incontro alle richieste di dipendenti e titolari, diventato utile per gli associati e i loro familiari per l'entrata e l'uscita dalla quarantena, ma che ci ha portato anche critiche».
Cosa state facendo per aiutare le imprese che sono alla disperata ricerca di manodopera?
«Stiamo mettendo in atto dei progetti per stimolare e sensibilizzare i giovani di Primiero e delle zone limitrofe ad intraprendere il lavoro di artigiano. Attiveremo inoltre strumenti di marketing finalizzati a far apprezzare il nostro mondo, che può e deve dare ai giovani tanta soddisfazione, economica e personale».
Caro bollette, come uscirne?
«Sono in arrivo tra i 5 e i 7 miliardi dal governo, ma non bastano. Aspettiamo ulteriori interventi, poiché sappiamo che servirebbero altri 29 miliardi per compensare completamente gli aumenti».
Alcuni dati, infine. Al 31 dicembre 2021 il settore dell'artigianato in Primiero contava 287 imprese, con un saldo positivo di +9 rispetto all'anno prima. Il settore dà occupazione a 720 addetti tra titolari, soci e dipendenti (+15%), con una media di 2,5 addetti/impresa.
Il 55% delle imprese è concentrata nel Comune di Primiero San Martino di Castrozza, il 45% a Imer, Mezzano, Canal San Bovo e Sagron Mis. Le federazioni di categoria più rappresentate sono quella dell'edilizia (28%), dato sensibilmente inferiore rispetto al resto della provincia, e quella del legno che invece fa registrare una presenza di imprese doppia rispetto al dato medio trentino (25%, contro il 12% provinciale).
L'artigianato a Primiero dà lavoro a 7 addetti ogni 100 abitanti.
Il volume d'affari generato sul territorio si stima tra i 33 e i 35 milioni di euro.
L'andamento del fatturato nel 2021 è stato superiore rispetto ai due anni precedenti: la meccanica ha fatto registrare un +68% rispetto al 2019, l'edilizia +54%, impianti +29%.
I settori più colpiti dalla pandemia sono autoriparazione (-33%) e autotrasporti (-65%).