Sversamento abusivo, il torrente Cismon diventa... tutto viola
Curiosità ed apprensione in Primiero: individuata una attività artigiana responsabile dell’inquinamento, il titolare denunciato
PRIMIERO. Apprensione e curiosità si sono diffuse nel primo pomeriggio di mercoledì nella valle di Primiero, quando attorno alle ore 13 l’acqua del torrente Cismon, che solca il territorio di fondovalle, si è tinta di un insolito colore viola. L’allarme è scattato immediatamente e ha portato il personale della stazione forestale di Primiero San Martino di Castrozza ad intervenire per capire l’origine e la causa dell’evento.
Le indagini, condotte nella zona delle Sorive, hanno portato presto a risolvere l’intrigo: a creare l’insolito fenomeno è stato un concentrato di colore che, attraverso la tubazione delle acque bianche, è arrivato fino nel Cismon. Il personale della forestale, coordinato dal comandante Walter Stefani, ha individuato il luogo da cui proveniva il liquido ed è risalito al colpevole. Un artigiano locale, proprietario di un laboratorio situato nella zona industriale di Fiera, avrebbe accidentalmente versato il prodotto liquido che è finito nel Cismon. Giusto un paio di litri che hanno velocemente colorato l’acqua di viola, un effetto chiaramente visibile anche nei paesi situati a valle come Mezzano e Imer. A verificare quanto successo nel torrente sono giunti anche i vigili del fuoco di Primiero con il comandante Mauro Gobber e il guardiapesca dell’Associazione pescatori dilettanti di Primiero, Riccardo Scalet.
Dalle prime analisi il disastro ambientale sembra evitato. Non sono state finora riscontrate trote morte presenti nell’acqua, anche se la situazione dovrà essere monitorata con attenzione nei prossimi giorni, per escludere definitivamente ogni rischio. Dopo poco tempo il colore dell’acqua era ritornato quello di sempre. Il colore non si è depositato sul fondo del torrente e, trascinato a valle dalla corrente, è giunto infine nel lago dello Schener, porta di ingresso alla valle di Primiero. «Per fortuna - spiega Giovanni Giovannini, dirigente del servizio foreste e fauna della Provincia di Trento - il prodotto sversato è classificato come non pericoloso, quindi propendiamo per escludere un danno ambientale. Pur colorando l’acqua, il liquido non è particolarmente tossico e non abbiamo evidenziato problemi alla fauna ittica». L’artigiano, raggiunto dai forestali, ha ammesso subito la sua responsabilità. Ora dovrà rispondere del reato di immissione di rifiuti non pericolosi.