Discarica di Imer, i residenti filmano tutto, «Ecco la grande schifezza: fanghi di depuratori, terra di esumazione dei cimiteri, rifiuti speciali» – VIDEO
Il Comitato delle Famiglie di Masi presenta un documentario di 20 minuti, tratto da ore e ore di registrazione all’ingresso: dietro c’è un faldone di documentazione inviata alla procura della Repubblica affinché accerti i conferimenti
IMER. «Mi viene spontaneo dire che l'assenza degli amministratori locali e delle istituzioni provinciali non faccia altro che alimentare quello che è l'illecito o comunque un contrabbando: meno amministrazione c'è, meno controllo c'è, più chi ne è interessato ne approfitta». È cominciato in modo pesante il discorso del presidente del Comitato delle Famiglie dei Masi "No Discarica Imèr" Gianni Gobber alla presentazione, giovedì scorso, di "La grande schifezza", cortometraggio a dir poco agghiacciante su come è stata riempita in questi mesi la discarica Salezzoni a poche centinaia di metri dalle case dei Masi, il primo borgo che si incontra entrando nella Valle di Primiero.
Se non fosse per la musica vivace e ritmata, lo sconforto, nel guardarlo, sarebbe totale. Di certo la colonna sonora del filmato di venti minuti che condensa oltre tre mesi di registrazioni quotidiane non è scelta a caso e il finale con l'Inno ai Mondiali di Fiemme 2013 di Goran Bregovic con i cori di montagna trentini ne è la riprova, leit motiv della mala gestione politica che si ripercuote sull'immagine di un intero Trentino, di cui Primiero è una delle valli di prim'ordine, da poco entrata nel circuito delle Perle Alpine.
"C'è un fiore sulle Dolomiti su, su, sulle Dolomiti tu, sei tu questo fiore che amo, andiamo. Com'è bella, com'è bella, com'è bella la montagna com'è bella la mia compagna su sulla montagna", per poi concludere con "Bella la notte su in Trentino, chi lo vuole più a mattino", e scene raccapriccianti prima diurne e poi notturne dei camion e degli escavatori che "coltivano" la discarica.
Ha spiegato Daniele Gubert, che ha montato il video: «Le immagini rappresentano una grande delusione perché la politica provinciale ci ha detto: "Mettetevi la mano sul cuore, c'è un'emergenza rifiuti, ci sono altri territori che hanno bisogno. Vi porteremo i rifiuti delle famiglie, il rifiuto indifferenziato, quello che anche noi separiamo accuratamente, e invece sono state conferite tonnellate e tonnellate di altri tipi di rifiuti che i nostri tecnici dicono essere rifiuti speciali, e quindi non dovevano entrare in discarica».
E ha concluso: «Ecco, noi abbiamo risolto due problemi alla Provincia: quello del rifiuto indifferenziato del secco, e quello del conferimento dei grigliati di depurazione, anche sotto mentite spoglie perché dall'unico report fornito al comitato di controllo non si citano».
Si attendono pertanto le conclusioni della Procura, a cui sono stati inviati, nel corso dei mesi, vari esposti e aggiornamenti.
Vero è che, oltre all'indifferenziato (3.360,60 tonnellate), sono entrate in discarica 1.142,30 tonnellate di rifiuti speciali decadenti dalla raccolta differenziata e da pretrattamenti, 134,30 tonnellate di residui di vagliatura dai depuratori provinciali, 520,50 tonnellate di rifiuti dell'eliminazione della sabbia dai depuratori provinciali, 286,50 tonnellate di rifiuti urbani ingombranti, 36,32 tonnellate di rifiuti di terra e roccia, come per esempio terre da estumulazioni (dei cimiteri) e 0,40 tonnellate di rifiuti urbani non specificati altrimenti, come materiali vari da estumulazioni.
Giusy Romagna ha ben spiegato i motivi di questa lunga battaglia cominciata ad ottobre contro la riapertura della discarica, che sarà chiusa il 30 giugno: «Abbiamo deciso di non subire e in nome del diritto costituzionale alla salute di tutti, in primis dei nostri piccoli, di fare politica vera, cioè di agire in difesa dei cittadini per ottenere rispetto per la nostra piccola comunità e l'intera valle. Specie come donne, non ci siamo mai arrese di fronte all'indifferenza della nostra amministrazione: assieme a quella provinciale non hanno nemmeno risposto ai nostri appelli. È necessario un deciso cambiamento di rotta: mettere le persone e i diritti al primo posto. Un modo diverso di governare è e deve essere possibile: non devono essere solo gli interessi o il denaro a guidare le scelte, ma l'equità verso le persone e l'ambiente, altrimenti ruberemo il futuro ai nostri figli».
Oltremodo pesanti i commenti delle minoranze comunali post incontro con la popolazione, che ha partecipato numerosa: «Mentre gli altri organizzano le Olimpiadi (e il riferimento a Fiemme non è casuale, ndr), noi siamo ironicamente olimpici nel promuovere, dispensando sorrisi abbaglianti su articoli e servizi tv, il futile, l'autoreferenziale e il modaiolo, i mini parchi, le ciclabili, le iniziative folkloristiche e l'idea di una vallata green, che cresce però su un letamaio posto a meno di 20 metri dal torrente».