Sanità / Il caso

Ospedale di Borgo, si cercano i soldi per ripartire: lavori fermi almeno fino all’autunno

I rincari delle materie prime hanno bloccato tutto. La spesa prevista in partenza era di oltre 16 milioni di euro, ma a questo punto deve essere necessariamente rivista. Il sindaco: “Monitoriamo quotidianamente la situazione”

di Massimo Dalledonne

BORGO. Da mesi non si vede più alcun operaio in cantiere. Nessun macchinario o camion in azione. È tutto fermo. Stiamo parlando del cantiere per i lavori di ampliamento e di ristrutturazione dell'ospedale San Lorenzo di Borgo Valsugana. Iniziati poco più di due anni fa, esattamente a fine aprile del 2020, da oltre due mesi tutto tace. Da quando, in occasione del passaggio del Giro d'Italia, era stata sistemata e messa in sicurezza l'area per il passaggio della carovana rosa. Poi più nulla.

Il motivo? Il caro prezzi delle materie prime, anche nel settore dell'edilizia, di fatto ha messo le ditte che si erano aggiudicati i lavori in grossa difficoltà. Una spesa complessiva, quella messa in campo dalla Provincia e dall'Azienda Sanitaria, per oltre 16 milioni di euro ma che ora deve essere necessariamente rivista.

I lavori erano stati aggiudicati all'Ati composta dalla capogruppo Bertolini Ocea Impianti srl di Rovereto, da Mak Costruzioni srl di Lavis e Edison Facility Solutions spa di Trento. Sull'importo a base di gara era stato praticato un ribasso del 14,193% per un totale di 11 milioni circa. In questi due anni è stata approntata l'area del nuovo cantiere con la costruzione della nuova palazzina di oltre 4.000 metri quadri e, successivamente, si doveva proseguire con la ristrutturazione del corpo centrale, il rifacimento del blocco operatorio e del pronto soccorso. Ora è tutto fermo.

«È proprio così. Da tempo - ci conferma il sindaco di Borgo Enrico Galvan - stiamo monitorando quotidianamente la situazione con i vertici dell'Azienda e l'assessore Stefania Segnana impegnati a trovare il bandolo della matassa per sbloccare la situazione. La ditta incaricata ha chiesto la revisione dei prezzi e devono essere trovate le risorse necessarie per poter sbloccare la situazione».

In ballo non c'è solo la richiesta, peraltro legittima, di revisione dei prezzi. Si deve decidere anche in merito ad una nuova variante in corso d'opera. Nuovi interventi da fare, tra cui la realizzazione di una terza sala operatoria per odontostomatologia. Il nuovo ospedale doveva essere pronto entro la fine del 2024 e il cantiere chiudere dopo 1.300 giorni lavorativi. Ora tutto è dilatato nel tempo, per almeno sei mesi.

La speranza è che il cantiere possa riprendere l'attività entro il prossimo autunno e, nella peggiore delle ipotesi, entro la fine del 2022. Tutto dipende dalla Provincia e dall'Azienda Sanitaria che ora devono trovare ulteriori risorse per completare il progetto. Oltre alla nuova palazzina, infatti, è prevista anche la ristrutturazione del corpo centrale con la razionalizzazione degli spazi esistenti finalizzata alla riunificazione delle attività sanitarie prettamente ospedaliere, in modo che i reparti di cura, diagnosi e degenza siano tra loro in continuità e in stretto e facile collegamento attraverso ascensori, scale e percorsi in piano con le attività ambulatoriali diurne.

Al pianterreno sarà realizzato il nuovo pronto soccorso e riconfigurata la radiologia, mentre al primo piano troveranno spazio il nuovo blocco operativo e la centrale di sterilizzazione, l'ampliamento del day hospital medico oncologico e le aree di degenza diurna.

Al secondo piano è previsto l'ampliamento e riconfigurazione delle degenze h24 e al terzo la realizzazione della nuova dialisi, la ricollocazione del laboratorio e la collocazione degli ambulatori e del servizio di endoscopia.

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