Acquedotto / Il caso

A Levico calano i turisti e l’acqua rossa diventa solo un brutto ricordo

Non si sono registrati ulteriori episodi nelle ultime settimane e questo senza che venisse attuato un intervento sulla rete delle condutture. Il problema potrebbe derivare dal cattivo stato di conservazione delle tubature private

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di Luigi Oss Papot

LEVICO. Sembra apparentemente risolto il problema dell'acqua rossa che usciva da molti rubinetti a Levico. Da inizio novembre dell'anno scorso, indicativamente, non sono più stati segnalati episodi così gravi da allarmare la popolazione per la scarsa qualità dell'acqua.

E se per alcuni questa sembra essere più che una coincidenza, dato che le segnalazioni si sono azzerate a poca distanza dalla serata pubblica organizzata nella città termale proprio per discutere del tema, in realtà potrebbe esserci una spiegazione, così come appurato anche dalla società AmAmbiente che ha continuato a seguire l'evolversi della situazione, ma senza eseguire alcun tipo di intervento sulla rete acquedottistica pubblica.

Secondo Manuela Seraglio Forti, presidente di AmAmbiente, attualmente «l'unico elemento variabile in questo periodo dell'anno è il carico turistico, che è sostanzialmente nullo. Pertanto i flussi e le caratteristiche chimico-fisiche dell'acqua si stabilizzano, rendendo meno probabile il dissolversi dell'ossido di ferro in acqua in tubazioni obsolete ma soprattutto in situazioni con acqua "ferma", come accade perlopiù negli allacci e negli impianti interni di notte, con l'evidenza dell'acqua rossa la mattina».

«Comunque approfondiremo ulteriormente - ha aggiunto - andando a vedere le segnalazioni degli anni precedenti in questo periodo e verificando puntualmente le eventuali manovre fatte sui vari sotto-acquedotti comunali di Levico interconnessi».

Dunque, nessun intervento è stato svolto sulla rete pubblica: fin dall'inizio AmAmbiente ha sempre sostenuto che il problema dell'acqua rossa fosse da addebitare al cattivo stato di conservazione delle tubazioni private, in quanto nei bacini degli acquedotti ed alle sorgenti la qualità dell'acqua, ovviamente, è delle migliori. Semplicemente il minor carico di pressione sulla rete acquedottistica per l'assenza della richiesta turistica avrebbe potuto risolvere da solo il problema.

C'è da ricordare inoltre che l'anno scorso la rete pubblica di Levico, colpita come in tutto il nord Italia dalla pesante siccità, fu colpita da diversi problemi: da Santa Giuliana a Barco e fino alla sorgente alla Guizza, da agosto a novembre dell'anno scorso si sono succedute chiusure, divieti di consumo e perdite. Tutti casi poi risolti.

«Abbiamo notato anche noi - spiega l'assessore Paolo Andreatta - del venir meno di segnalazioni di acqua rossa da qualche mese a questa parte. AmAmbiente ci ha spiegato che il problema sta nella vetustà dei collegamenti dei privati alla rete pubblica, e pertanto partiranno a breve le lettere ai proprietari delle abitazioni maggiormente colpite dal problema per la sostituzione del punto di consegna dell'acqua, che per norma dovrebbe trovarsi ai limiti delle proprietà private ma, anche per situazioni passate, non sempre è così».

«AmAmbiente quindi si impegna a rinnovare quest'aspetto e garantendo la qualità dell'acqua fino a quel punto: spetterà poi ai privati, se lo vorranno, sostituire sul suolo privato le tubazioni» ha concluso.

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