Il lutto / L’addio

Pieve Tesino, il dolore dei genitori del 15enne Evan Piasente: “Ci regalava tanta gioia”

Martedì 16 luglio si era schiantato con la sua moto contro una vettura: quattro giorni dopo è morto al Santa Chiara. I gravi traumi riportati non gli hanno lasciato scampo. Lunedì 22 luglio l’ultimo saluto. I parenti: "Non fiori, ma offerte all’Associazione onlus Bambini di Antonio in Ruanda"

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TESINO. «Chiuso fino a prossimo avviso»: papà Andrea aveva appeso il cartello sulle porte d'ingresso del Tesino Market martedì, dopo l'incidente. La sua vita, come quella di mamma Barbara e del fratello Moise, era andata in stand by da quel momento. E lo resterà ancora: suo figlio, Evan Piasente, quindici anni compiuti da poco, il 2 luglio scorso, è morto venerdì 19 luglio mattina al Santa Chiara. E quel cartello, che tutti a Pieve Tesino speravano di veder sparire tra i sorrisi e i sospiri di sollievo, se ne starà lì ancora per qualche giorno. Almeno fino a lunedì, quando sarà celebrato il funerale del ragazzo.

Evan lo avevano aspettato tanto, Barbara e Andrea: avrebbe dovuto raggiungere il Trentino nel 2011, per poter fuggire al dramma della guerra del Kivu che stava martoriando il suo Congo. Era riuscito ad arrivare soltanto nel 2016.

«La guerra aveva complicato tutto, in un ambito come quello delle adozioni dove tutto è già complicato di suo», ricorda Andrea Piasente, che in queste ore strazianti, al culmine di giornate dolorose di attesa e speranza, sta cercando di trovare un appiglio da cui ripartire.

«Almeno, sono stati otto anni belli, bellissimi. Assieme a Moise era la nostra gioia», prova ad abbozzare, nel cercare conforto e riparo dal pensiero che non ci saranno, altri anni con Evan e per Evan.

Anni in cui lui e Barbara - assieme a Moise, di un anno più grande, e accolto dalla famiglia Piasente qualche anno prima di Evan - avevano visto crescere quel ragazzo che aveva appena terminato le scuole medie e si apprestava a gettare le basi per dare forma al suo futuro: «Si era iscritto al Cat a Borgo, l'indirizzo Costruzioni ambiente e territorio del Degasperi - racconta ancora Andrea Piasente - anche se non ero del tutto convinto, perché a lui piacevano i motori. Da sempre e magari avrebbe preferito qualcosa di più legato a quell'ambito. Ma era sicuro della sua scelta ed era giusto così».

I motori, le moto, quella passione che tragicamente l'ha portato ad andarsene così presto. Evan era legatissimo alla sua Beta 50. Un nome, un marchio, che soprattutto nei paesi è ancora un sogno da inseguire per anni per tanti ragazzini e un sinonimo di libertà, quando arriva. La moto, il Beta.

Non meraviglia, dunque, che Evan fosse già in sella, martedì pomeriggio, poco dopo essere rientrato dalla colonia estiva al mare alla quale aveva partecipato. Il bello dei ritorni a casa, d'estate: ritrovare le proprie cose, i propri spazi, i propri amici. Quegli amici ai quali in paese era legatissimo e con alcuni dei quali amava scoprire e studiare i motori, per poi goderseli per le strade del paese.

La foto in cui Evan sorride felice sullo sfondo di un cielo terso - quella che mai Barbara e Andrea avrebbero immaginato di ritrovarsi a dover scegliere per salutare il loro ragazzo, è proprio di una manciata di giorni fa, scattata in colonia: «Era tornato felicissimo, entusiasta», ricorda la mamma, «felice per quelle giornate spensierate e per quelle di un'estate che aveva ancora davanti». Prima che lo scontro in fondo a quella discesa, spegnesse la luce. Per lui e per tutti i suoi cari.

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