Valsugana, Wwf e Legambiente: servono azioni concrete per migliorare la qualità dell'aria
Le due organizzazioni rilanciano i rilievi su situazioni preoccupanti per l'impatto sull'ecosistema e sulla salute (inquinamento industriale e non solo). "Prevale una narrazione edulcorata a uso dei turisti (sintetizzata dal triste slogan Respira, sei in Trentino), stridente di fronte alle criticità reali che richiedono interventi rapidi"
BORGO Acciaieria, gli attivisti chiedono più controlli
ALLARME Nuvola di polvere bianca dall'acciaieria di Borgo
TRENTO. Nuovo appello dal mondo ambientalista per la qualità dell'aria in Valsugana. Arriva in un comunicato stampa diffuso oggi, giovedì 24 ottobre, dall'associazione per il Wwf Trentino e da Legambiente circolo di Trento.
«Si respira oggi - scrivono i due sodalizi - “un’aria pesante” in Valsugana dove nelle scorse settimane l’Appa, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, ha diffidato una nota ditta di produzione di asfalti e bitumi situata in frazione Quaere di Levico Terme a mettere in essere determinati accorgimenti nell’ambito dei processi produttivi per ottenere un particolare tipo di conglomerato (“asfalto colato”).
In quattro misurazioni effettuate dall’Agenzia, è stato verificato lo sforamento dei limiti di qualità dell’aria imposti dalla legge. Dai media si apprende che l’Appa nella sua relazione inserisce la seguente considerazione: “…dette emissioni diffuse, caratterizzate da composti volatili presenti nel bitume, sono suscettibili di produrre effetti negativi e significativi sull’ambiente anche sotto il punto di vista olfattivo”».
Wwf e Legambiente rivolgono poi lo sguardo al passato per sottolineare: «Sicuramente non una novità per i nasi degli abitanti di Levico Terme come de paesi vicini (ad esempio Caldonazzo); i miasmi provenienti dalla fabbrica stanno a questo punto certamente peggiorando la qualità dell'aria, fatto accertato dopo anni di segnalazioni dei residenti legittimamente preoccupati per la propria salute e per eventuali conseguenze a lungo termine».
Nella nota per la stampa si ricorda poi che «segnalazioni peraltro arrivano anche da altre zone della provincia, come la conca di Tione e la val di Fiemme, per problemi del tutto analoghi. È quindi fondamentale che la Provincia imponga, sulla base di analisi tecniche dell’Appa, l’uso delle migliori tecnologie e di materie prime adeguate in modo da permettere agli abitanti delle zone circostanti di respirare senza preoccupazioni».
Per tornare alla Valsugana, Legambiente e Wwf scrivono ancora: «L’azienda interessata, tra l’altro, è solo una parte di un quadro più ampio di inquinamento ambientale che affligge la zona, in un ecosistema già sotto pressione. A pochi chilometri di distanza, pochissimi per eventuali inquinanti che si spostano nell’aria, l’acciaieria di Borgo Valsugana da sempre preoccupa persone che si sono in passato riunite sotto forma di comitati spontanei (come il comitato “Valsugana Attiva”) che chiedono agli amministratori adeguate garanzie per la salute delle persone.
La Valsugana è anche interessata da pratiche agricole intensive che prevedono l’uso di pesticidi e insetticidi chimici di sintesi. Sostanze che, innegabilmente, finiscono in aria, nel suolo e nell’acqua. Alcuni prospettano l’uscita di una arteria stradale impattante come la Valdastico proprio in Valsugana, cosa che, senza alcun dimostrabile vantaggio (dato che la maggior parte del traffico veicolare è generato entro la stessa Valsugana), porterebbe anzi migliaia di ulteriori autoveicoli in un fondovalle già completamente riconvertito ad uso dell’uomo e con uno scarso ricircolo dell’aria.
Anche il tunnel sotto Tenna, di cui si discute, non libererebbe il lago di Caldonazzo dalle auto e finirebbe solo per aumentare il traffico automobilistico.
Per concludere, la ferrovia della Valsugana è stata inserita in un recente report di Legambiente nella top-ten delle peggiori ferrovie d’Italia: a breve è prevista la sua elettrificazione fino a Borgo, cosa che la renderebbe meno inquinante, visto l‘attuale trazione a diesel delle locomotrici. Tuttavia, la chiusura della ferrovia per almeno un anno in conseguenza dei lavori rischia di causare forti disagi ai pendolari e di fare aumentare ancora il traffico privato, a meno che la Provincia fornisca alternative adeguate di trasporto pubblico.
In definitiva, la situazione dell'inquinamento in Alta Valsugana solleva preoccupazioni non solo per la qualità dell'aria, ma anche per l'impatto complessivo sull'ecosistema e la salute pubblica.
Le emissioni derivanti dalla produzione di bitumi e asfalti, confermate dalle misurazioni dell'Appa, si sommano a un contesto già vulnerabile, caratterizzato da problematiche ambientali legate all'inquinamento delle acque e dell'aria. Non si può sottovalutare il rischio per la salute dei cittadini, esposti costantemente a inquinanti che potrebbero causare patologie respiratorie, allergie, e potenzialmente aumentare il rischio di malattie gravi a lungo termine.
Il dibattito sull'impatto della Valdastico e la necessità di migliorare l'infrastruttura ferroviaria non fa che accentuare la necessità di ripensare lo sviluppo economico e urbanistico della zona in chiave sostenibile. Il problema, purtroppo, non viene percepito come tale da gran parte degli amministratori locali, che spesso adottano anzi un atteggiamento minimizzante.
Prevale una narrazione edulcorata, costruita ad uso e consumo dei turisti (...sintetizzata dal triste slogan "Respira, sei in Trentino"), che stride molto di fronte alle criticità ambientali reali. Questo approccio rischia di allontanare l'attenzione dalle vere esigenze del territorio e dai problemi di salute pubblica che affliggono i residenti.
È urgente quindi intervenire in modo efficace e coordinato. Da una parte, appare necessario potenziare le stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria, con l’aggiunta di una stazione a Caldonazzo tra le centraline già presenti di Borgo Valsugana e Trento, oltre a quella di Pergine (prevista per monitorare le emissioni del termo-ossidatore ma non ancora presente nella rete Appa).
D’altra parte, serve implementare azioni immediate per ridurre le emissioni, incentivando le aziende a utilizzare tecnologie più pulite e a minore impatto, e lavorando per la riduzione del traffico automobilistico e un migliore funzionamento e utilizzo del trasporto pubblico.
È fondamentale che le istituzioni locali e provinciali si impegnino a garantire un futuro più salubre per l'Alta Valsugana, attraverso piani d'azione integrati e un coinvolgimento attivo delle comunità anche con azioni di educazione ambientale (si veda ad esempio l’annoso problema della combustione dei rifiuti), per permettere alle generazioni future di vivere in un ambiente sano e sicuro», concludono l'associazione per il Wwf Trentino e Legambiente circolo di Trento.