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Consumi: aumento Iva, batosta da 15 milioni

L'aumento dell'Iva dal 21 al 22% che dal primo luglio, senza un intervento contrario del governo, è destinato a scattare su prodotti come benzina, vino, abbigliamento, calzature e molto altro ancora questa volta farà alzare i listini nel commercio e nella ristorazione e pubblici esercizi. Ne sono convinti Confesercenti e il gruppo Dao (marchio Conad in Trentino). La situazione dei margini molto bassi di guadagno delle imprese costringerà a rivedere i listini, spiega Massimiliano Peterlana di Confesercenti

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Iva al 22%,  una stangata da 135 euro

Una «gelata» sui consumi interni, una sorta di calamità naturale annunciata. Con il programmato aumento dell'Iva dal 21% al 22% dal prossimo primo luglio, per le famiglie è in arrivo una stangata da 135 euro. Il calcolo è della Confcommercio relativo agli effetti spalmati su 12 mesi per una famiglia media di 3 persone, del possibile scatto dell'aliquota standard dell'imposta sul valore aggiunto. Anche se non tocca beni di prima necessità, si tratta di un intervento che impatta sul 60-70% dei consumi complessivi

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Iva al 22%, 103 euro a famiglia

Mancano solo 3 mesi all'ora X della nuova possibile stangata per le famiglie e, quindi, per i consumi in Italia: il primo luglio scatterà il programmato aumoento dell'Iva, che porterà l'imposta sul valore aggiunto di vino, birra, carburanti, abbigliamento e altri beni e servizi dal 21% al 22%, con un aggravio complessivo per i contribuenti - ha calcolato la il centro studi degli artigiani, la Cgia di Mestre, di 2,1 miliardi di euro, 4,2 mld dal 2014