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Benzina, vino, auto, telefonia: subito i rincari Iva

Dai carburanti al vino, dalle auto ai vestiti, dai detersivi ai prodotti per l'igiene. Da oggi l'aumento dell'Iva di un punto percentuale inizierà a fare sentire i suoi effetti su tantissimi prodotti. Il passaggio dal 21 al 22%, per quanto possibile, verrà assorbito dai venditori e i listini potrebbero, nei primi tempi, non subire un ritocco immediato. Ma, sul medio e lungo termine, visti anche i margini ridotti dalla crisi sarà impossibile non aumentarli

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Iva al 22%, «stangata» da 12 milioni di euro

Da domani, a meno di clamorose sorprese, rincarerà il 70% dei prodotti. Si pagherà di più per colpa dello scatto dell'Iva dal 21 al 22%, una misura di salvaguardia dei conti pubblici che finora il governo era riuscito a rinviare. L'esecutivo nazionale, invece, strizzerà ancora una volta le tasche degli italiani, già svuotate dalla crisi. Mentre la recessione non si ferma, arriva una botta che Federconsumatori stima in 209 euro l'anno in più a famiglia

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«L'aumento dell'Iva ci taglierà le gambe»

L'aumento dell'iva sarà una mazzata, di cui proprio non si sentiva il bisogno. È una valle di lacrime dolorosa, all'unisono e trasversale, quella che si leva dai rappresentanti trentini delle categorie economiche, nel commentare la decisione del governo - ormai difficilmente revocabile - di portare l'aliquota ordinaria dell'imposta sul valore aggiunto dagli attuali 21 a 22 punti percentuali. Un aumento che è atteso dal prossimo 1° ottobre, portando con sé - spiega l'ufficio studi di  Federconsumatori  - un esborso complessivo in più di 207 euro all'anno Il fondo del direttore Giovanetti

Peggiora il deficit, aumento dell'Iva

A pochi giorni dall'1 ottobre, quando aumenterà di un punto l'aliquota Iva oggi al 21%, si apre una nuova bagarre tra Pdl e Pd che, paradossalmente, chiedono la stessa cosa al Governo, e cioè evitare quell'incremento su cui le associazioni dei commercianti e dei consumatori lanciano l'allarme. Ma a scatenare la guerra tra i due partiti è la ricerca delle coperture necessarie, vista la scarsezza di risorse finanziarie che verrà certificata domani dal Governo, che indicherà per il 2013 un deficit al 3,1%, rischioso per l'Italia che potrebbe tornare sotto procedura di infrazione europea 

Federconsumatori: «Iva  sulla Tia, pronti alla guerra»

«Intaseremo di pratiche il Giudice di pace». Federconsumatori va alla guerra contro Trenta per il rimborso dell'Iva erroneamente versata dagli utenti sulla Tariffa di igiene ambientale. «Malgrado varie sentenze a noi favorevoli l'azienda non sembra disponibile a trattare. Eppure hanno intascato una percentuale illegittima, perché non si pagano tasse sui tributi», spiega il coordinatore di Federconsumatori Rovereto Pasquale de Mattheis

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Rinviato l'aumento Iva? Lo pagheremo coi bolli

Le marche da bollo diventano più costose: quella da 1,81 euro passa a 2, quella da 14,62 sale fino a 16. La novità è valida da ieri ed è giustificata dalla necessità di trovare le risorse necessarie a consentire la prosecuzione degli interventi di ricostruzione nell'Abruzzo post terremoto. Mentre i tabaccai sono già attrezzati per produrre le nuove marche, ma anche per integrare quelle vecchie, i consumatori denunciano il ripetersi di un sistema che grava sempre sugli utenti finali e Confedilizia evidenzia che l'aumento riguarderà anche tutti i documenti connessi ad affitti, pure quelli per le vacanze. L'unica notizia positiva è che la tassa, per le Province di Trento e Bolzano, rimarrà al 90 % sul territorio

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«Impossibile evitare l'aumento dell'Iva»

Sembra quasi un invito ai partiti di maggioranza a scegliere tra le varie riduzioni di tasse, quello fatto dal ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, in Senato. Il titolare del Tesoro ha infatti ricordato che costerebbe 8 miliardi l'anno la contemporanea abrogazione dell'Imu, chiesta dal Pdl, e lo stop all'aumento dell'Iva, voluto da tutti. La realizzazione di queste richieste metterebbe in discussione la priorità delle priorità, sollecitata da imprenditori e sindacali, cioè il taglio delle tasse su lavoro e imprese