Sul marciapiede tra clienti e illusioni
Parlano di amore e di bambini, raccontano di avere un fidanzato da qualche parte che le aspetta, accettano un tè caldo e qualche biscotto. Inventano i loro nomignoli, senza mai svelare il loro nome vero. Dicono, mentendo, di avere poco lavoro. Non sono felici. Sono le «prostitute», le ragazze sfruttate di tutte le nazionalità che anche in inverno lungo via Brennero a Trento, più o meno dalle dieci di sera fino all'una del mattino, vendono il loro corpo per le più svariate ragioni. Ci sono anche dei trans. Ognuna lavora su un preciso tratto di marciapiede, dove una piazzola costa fino a un centinaio di euro al mese, che sono pagati al proprio sfruttatore