Manovra bocciata, Landini: "La Cgil è pronta a uno sciopero generale"

Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini critico sulla manovra Meloni: "Se necessario la Cgil arriverà alla proclamazione di uno sciopero generale contro la manovra, non è una decisione che la Cgil vuole prendere da sola, vogliamo discuterne anche con gli altri sindacati", dichiara a Genova a margine dell'iniziativa sindacale organizzata dalla Cgil Liguria Le sfide del lavoro. La mobilitazione per la democrazia, i diritti, i salari e le pensioni, lo sviluppo.

"Le mobilitazioni che sono in programma in queste settimane, domani i metalmeccanici, sabato la sanità pubblica, il 25 ottobre i lavoratori del settore chimico, il 31 ottobre la scuola, l'8 novembre il trasporto pubblico locale, sono l'inizio di una mobilitazione - spiega Landini -. Se le cose sulla manovra che abbiamo letto sui giornali ci verranno confermate, qualora il Governo ci voglia convocare, perché se intende fare un'altra conferenza stampa lunedì e portare direttamente la proposta di legge in Parlamento senza discutere con i sindacati ci mobiliteremo.

Uno dei modi per rilanciare la natalità in Italia è cancellare la precarietà, perché il problema di fondo è che le persone per poter decidere di fare dei figli dovrebbero avere una stabilità economica, un lavoro non precario, una casa a un prezzo dignitoso e una serie di condizioni che oggi non esistono", ha aggiunto Landini. "L'insicurezza generale sta generando il calo della natalità, - sostiene - in più abbiamo una quantità molto alta di giovani che se ne vanno dal nostro Paese mentre il Governo caccia via soldi in Albania per paura delle persone straniere che si muovono in giro per il mondo, in realtà ogni anno sono più i giovani italiani che se ne vanno dal nostro Paese rispetto agli stranieri che arrivano".

"Il calo delle nascite fa sì che noi siamo un Paese che sta invecchiando, c'è un calo demografico, l'Italia nei prossimi anni dovrà fare i conti con milioni di persone in meno, un serio problema, - sottolinea - perché non esiste un sistema sociale e sanitario che sta in piedi se sono più le persone in pensione di quelle che lavorano ".

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