«Giovani, siate controcorrente»
Una «prova generale» della Giornata mondiale della gioventù, quella di ieri per Papa Francesco che ha parlato a una piazza San Pietro gremita di ragazzi per la festa delle cresime. Una festa iniziata poco dopo le 10 e proseguita senza turbamenti anche quando Luigi Preiti ha aperto il fuoco contro i carabinieri davanti a palazzo Chigi, ad appena due chilometri di distanza. L'allarme in piazza San Pietro, dove il papa stava girando a bordo della jeep scoperta, non è scattato e tutto si è svolto in totale tranquillità
Una «prova generale» della Giornata mondiale della gioventù, quella di ieri per Papa Francesco che ha parlato a una piazza San Pietro gremita di ragazzi per la festa delle cresime.
Una festa iniziata poco dopo le 10 e proseguita senza turbamenti anche quando Luigi Preiti ha aperto il fuoco contro i carabinieri davanti a palazzo Chigi, ad appena due chilometri di distanza. L'allarme in piazza San Pietro, dove il papa stava girando a bordo della jeep scoperta, non è scattato e tutto si è svolto in totale tranquillità.
A meno di tre mesi dall'evento che lo vedrà a Rio de Janeiro con i giovani di tutto il mondo, Papa Bergoglio ha lanciato un messaggio ai ragazzi arrivati a Roma. Dio «ci dà il coraggio di andare controcorrente. Non ci sono difficoltà, tribolazioni, incomprensioni che ci devono far paura». «Con lui - ha sottolineato - possiamo fare cose grandi».
Il Papa ha invitato i giovani a guardare lontano, a scommettere sul futuro, a «giocare la vita su grandi ideali» perché «siamo stati scelti dal Signore non per "cosine" piccole ma per cose grandi». E nella piazza sono risuonate ancora una volta anche le parole di Wojtyla, quando Papa Bergoglio ha detto ai giovani di non avere paura e di «spalancare la porta» a Dio. Il messaggio che Giovanni Paolo II aveva lanciato nel 1978 alla Messa di insediamento del suo pontificato.
La piazza antistante la basilica si è riempita fin dalle prime ore del mattino.
A Roma erano arrivati già da sabato oltre 70.000 giovani per la festa dei cresimati e cresimandi, evento dell'Anno della Fede. Ieri a gruppi erano andati in pellegrinaggio sulla tomba di San Pietro. In piazza oggi c'erano «oltre 100.000 persone», ha detto Padre Federico Lombardi.
Ma sicuramente è una stima prudente e mons. Rino Fischella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, alla festa dei giovani nel pomeriggio, ha fatto sapere infatti che in piazza c'erano 150.000 persone. Una grande festa dunque nella piazza, mentre a qualche chilometro di distanza, davanti ai palazzi della politica, avveniva la tragica sparatoria.
Delle migliaia di ragazzi, 44 sono stati cresimati direttamente da Papa Francesco. Per ungerli con il crisma ha scompigliato le frangette dei ragazzi, arrivati da cinque continenti, e poi li ha baciati. Alla fine della Messa li ha salutati uno ad uno, dando loro anche un piccolo dono: una sua foto incorniciata con la firma.
«Le ha volute firmare personalmente tutte e quarantaquattro», ha riferito padre Lombardi.
Nel Regina Coeli, pronunciato dal sagrato, il papa ha pregato infine per le vittime della tragedia di Dacca, in Bangladesh, dove è crollata una fabbrica di otto piani, espimendo solidarietà a loro e alle loro famiglie.
E alla vigilia del Primo Maggio ha chiesto più attenzione per i lavoratori: «Rivolgo dal profondo del cuore un forte appello affinché sia sempre tutelata la loro dignità e la loro sicurezza».