Malattie reumatiche, il convegno a Trento: trecento nuovi casi all’anno
Anche in Trentino soffrono di queste patologie migliaia di persone, con conseguenze pesanti sulla qualità della “Se la diagnosi è tempestiva riusciamo a controllare efficacemente la malattia”, ha affermato il direttore dell’Unità di reumatologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento Roberto Bortolotti
TRENTO. Si è tenuto questa mattina, 23 novembre, al Grand Hotel Trento il convegno organizzato dall’ATMAR (Associazione Trentina Malati Reumatici), un’importante occasione di confronto e riflessione sul futuro dell’associazione e sullo stato delle politiche sanitarie locali in relazione alle malattie reumatiche.
L’evento, coordinato dalla presidente dell’Atmar Lucia Innocenti, ha visto la partecipazione del dott. Roberto Bortolotti, direttore di Reumatologia dell’Ospedale Santa Chiara, la dott.ssa Viviana Ravagnani, specialista in reumatologia nella stessa Unità operativa, che ha parlato di “Artrite, come riconoscerla”, la dott.ssa Greta Pacini, specialista degli ambulatori territoriali APSS, sulla “cura dell’artrite reumatoide”, e la dott.ssa Antonella Fioravanti, specialista in reumatologia, presidente di OMTH (Organizzazione mondiale del termalismo), che ha parlato dell’efficacia dimostrata scientificamente della terapia termale nel trattamento di alcune malattie reumatiche, specialmente per alcuni organi.
Artrite reumatoide, 300 nuovi casi all’anno.
Le varie forme di malattie reumatiche sono numerose, oltre cento, ed impattano in maniera molto forte sulla qualità della vita delle persone e delle relazioni sociali. I dati forniti dalla dott.ssa Viviana Ravagnani evidenziano che in Italia ne soffrono 5 milioni di persone (per le donne incidenza doppia rispetto agli uomini).
In Trentino si stima che soffrano di fibromialgia 43mila persone, più di 35mila persone di artrosi e 37mila di osteoporosi, e circa 36mila di gotta e pseudogotta, 16mila di artriti e 11mila di psoriasi.
Malattie che spesso portano a molti effetti collaterali, si pensi ad esempio le centinaia di fratture trattate ogni anno a causa di fragilità delle ossa di pazienti con osteoporosi. Il convegno di oggi si è soffermato in particolare su una delle malattie non molto frequenti ma altamente invalidanti, come l’artrite reumatoide.
La dottoressa Greta Pacini ha trattato il tema dell’evoluzione delle cure per l’artrite reumatoide, evidenziando come l’approccio precoce alla malattia possa portare alla remissione e, in alcuni casi, alla quasi guarigione, grazie ai nuovi farmaci più innovativi.
Ne soffrono circa 3.000 persone, con 250-300 nuovi casi all’anno. “Soprattutto se la diagnosi è tempestiva riusciamo a controllare efficacemente la malattia”, ha affermato il direttore dell’Unità di reumatologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento Roberto Bortolotti.
Prevenire si può, con alcuni comportamenti che vanno dall’attività fisica, al divieto di fumo e di esposizione solare senza protezione, ad una equilibrata dieta mediterranea.