Sugli sponsor di «VeDrò» scatta la polemica in aula
Il dibattito sul discorso di Enrico Letta, ieri alla Camera, ha vissuto un solo momento di particolare tensione, durante e dopo uno degli interventi dei deputati del movimento 5 stelle che ha toccato anche il Trentino. Andrea Colletti è stato particolarmente severo con la compagine di governo («una mano di vernice su un muro irrimediabilmente rovinato dalla muffa») e con il profilo politico del premier
Il dibattito sul discorso di Enrico Letta, ieri alla Camera, ha vissuto un solo momento di particolare tensione, durante e dopo uno degli interventi dei deputati del movimento 5 stelle che ha toccato anche il Trentino. Andrea Colletti è stato particolarmente severo con la compagine di governo («una mano di vernice su un muro irrimediabilmente rovinato dalla muffa») e con il profilo politico del premier. Nel corso del suo accalorato discorso, il rappresentante M5S ha sottolineato la parentela del premier con lo zio Gianni Letta, «il fidato braccio destro di Berlusconi», definendo questa compresenza istituzionale un esempio di «intreccio familistico».
Poi, ha ricordato il ruolo chiave nell'esecutivo (vicepresidente e ministro dell'Interno) di Angelino Alfano, una figura accostata dal parlamentare stellato alla «trattativa Stato mafia e al bavaglio alla magistratura». Colletti aveva nel mirino anche l'osservatorio sociale e politico promosso da Enrico Letta, «VeDrò», che organizza ogni anno le giornate di lavoro appunto a Dro, negli spazi della centrale di Fies. Il deputato ha sottolineato con toni critici che i main sponsor di questo evento bipartisan «sono Enel, Eni, Telecom». Fra gli altri sostenitori del think thank lettiano figurano peraltro, come ricordato in questi giorni dal settimanale l'Espresso, anche Vodafone, Sky, Lottomatica, Sisal, Autostrade per l'Italia, Nestlé, Farmindustria e il gruppo Cremonini. «Sono i generosi sponsor della fondazione VeDrò, da cui nasce la rete di potere del premier incaricato. Chissà se avranno qualcosa in cambio. Chi finanzia VeDrò, il think-tank bipartisan che ha fatto di Enrico Letta l'uomo giusto per un governo di larghe intese?», si legge nell'articolo.
Per tornare al dibatitto in aula, l'intervento di Colletti ha scatenato l'immediata reazione di un esponente del Pd e di uno del Pdl, che hanno preso la parola affermando che era del tutto scorretto affermare quelle cose, chiedendo le scuse nei riguardi di Letta e criticando il presidente (gestiva l'assemblea il giovane vice di Luigi Di Maio dell'M5S) perché aveva consentito le esternazioni spigolose del collega.