La promessa di Enrico Letta Nel 2014 più soldi per tutti
«Nel 2014 i lavoratori italiani - promette Enrico Letta - avranno un beneficio in busta paga. Ne discuteremo con le parti sociali e ci saranno vantaggi anche per le imprese», promette il premier annunciando che «la legge di stabilità avrà come cuore la riduzione del cuneo fiscale», ma servirà anche a «mettere ordine nelle aliquote dell'Iva»
ROMA - «Si è chiusa una stagione politica di 20 anni. Si è chiusa in modo politico con un confronto molto forte. Berlusconi ha cercato di far cadere il governo e non ci è riuscito perché il Parlamento in sintonia con il Paese ha voluto che si continuasse. Ho preso un rischio perché non ho accettato mediazioni». Parola di Enrico Letta che, nella prima intervista dopo la fiducia incassata in Parlamento mercoledì scorso si dice fiducioso sul futuro del suo governo. «Non si ricomincia con la tarantella, la pagina è stata voltata in modo definitivo», sostiene il premier. E dicendosi «rispettoso del travaglio del Pdl», Letta elogia il suo vicepremier: «Alfano ha affermato una leadership forte e marcata: è stato sfidato e ha vinto. Ora trovino modi e forme perché quello che è accaduto non accada più».
E allora, archiviata l'incertezza, il governo Letta può andare avanti con la sua attività con l'orizzonte del semestre europeo. A partire dalla riduzione del cuneo fiscale. «Nel 2014 i lavoratori italiani avranno un beneficio in busta paga. Ne discuteremo con le parti sociali e ci saranno vantaggi anche per le imprese», promette il premier annunciando che «la legge di stabilità avrà come cuore la riduzione del cuneo fiscale», ma servirà anche a «mettere ordine nelle aliquote dell'Iva». Ed annuncia interventi per far rientrare i capitali dalla Svizzera «per pagare il nostro welfare». Tutto questo in un quadro di ottimismo. «So - dice il presidente del Consiglio - che alla fine dell'anno avremo il segno più sulla crescita ed il prossimo lo stesso. Non solo può, ma deve esserlo».
Una sicurezza che Letta ostenta anche su altri temi: dall'immigrazione, sullo sfondo della tragedia di Lampedusa, annunciando una revisione del rapporto con la Libia, fino al finanziamento pubblico dei partiti: «Se entro l'autunno non avremo completato il percorso parlamentare della riforma del finanziamento dei partiti io metto a disposizione lo strumento del decreto legge», assicura. Ma il vento è in poppa anche sul versante «interno» al Pd. «Ho letto - spiega - un'importante intervista di Renzi. Io e lui siamo caratterialmente diversi ma abbiamo imparto entrambi che abbiamo responsabilità che vanno oltre i caratteri. Renzi ha dimostrato un atteggiamento positivo e sono sicuro che al congresso lui, Cuperlo e gli altri faranno un buon lavoro e il congresso sarà un fatto positivo per il governo».