Grillo: province «salvate»
«E fu così che nel decreto sul femminicidio i furbacchioni di Pd e Pdl inserirono l'emendamento che annulla la riforma delle Province. Anni ed anni a riempirsi la bocca di paroloni sulla riduzione dei costi e poi, come sempre, fanno tutto il contrario di quello che dicono. Sono solo dei quaqquaraquà tutti chiacchiere e distintivo». L'accusa, postata in prima pagina sul blog di Beppe Grillo, arriva da un consigliere comunale bolognese a cinque stelle, Max Bugani, e crea subito polemica
«E fu così che nel decreto sul femminicidio i furbacchioni di Pd e Pdl inserirono l'emendamento che annulla la riforma delle Province. Anni ed anni a riempirsi la bocca di paroloni sulla riduzione dei costi e poi, come sempre, fanno tutto il contrario di quello che dicono. Sono solo dei quaqquaraquà tutti chiacchiere e distintivo». L'accusa, postata in prima pagina sul blog di Beppe Grillo, arriva da un consigliere comunale bolognese a cinque stelle, Max Bugani, e crea subito polemica. Dal Pdl, con il presidente della provincia di Milano, Guido Podestà, si parla di iniziativa «scandalosa» mentre dal Pd ci si difende spiegando che la modifica alla quale si fa riferimento si è resa necessaria per evitare possibili vizi di incostituzionalità.
Il riferimento, infatti, è a un emendamento al decreto sul femminicidio (in discussione domani in Aula alla Camera) a firma del Pd e approvato in commissione Affari Costituzionali che ha soppresso la parte del dl che prevedeva una proroga fino al 30 giugno 2014 dei commissari nominati a seguito del riordino delle province previsto dalla legge salva-Italia del governo Monti.
Una «mossa» nella quale i grillini leggono la volontà di far saltare tutto e di portare i consigli provinciali a breve a elezioni vanificando la riforma. Riforma che però - si ricorda dal Pd - è stata dichiarata incostituzionale dalla Consulta (proprio perché fatta per decreto) ed è oggetto di uno specifico disegno di legge in discussione alle Camere e messo a punto dal ministro degli Affari Regionali Graziano Delrio. Un testo - sottolinea Gianclaudio Bressa, firmatario dell'emendamento incriminato - «sul quale è stata chiesta la procedura d'urgenza da parte del governo e se c'è la volontà politica, che il Pd ha, entro metà novembre può essere approvato dalla Camera ed entro Natale al Senato». Se la legge Delrio non sarà approvata, si spiega ancora dal Pd, i commissariamenti potranno comunque essere salvaguardati tramite la legge di stabilità. Per altro - attacca Bressa - il blog di Beppe Grillo smentisce i deputati del M5S i quali in commissione si sono astenuti sull'emendamento soppressivo dell'articolo 12 in merito alle Province riconoscendo la sua fondatezza.