Festival del Giornalismo, «stop, così non si può»
La prossima edizione del Festival del Giornalismo di Perugia non si terrà: lo annuncia l'organizzatrice, Arianna Ciccone, nel sito internet della manifestazione, con un articolo postato oggi dal titolo "Festival Internazionale del Giornalismo: stop at the top": "I budget modesti di questi anni non sono più sostenibili", spiega. "Ci sono momenti - scrive, fra l'altro la Ciccone - in cui capisci che ti devi fermare. Che la vera forza, il vero coraggio è dire: grazie, ma no. È quello che è successo a me e a Chris con il Festival, una parte molto importante della nostra vita"
La prossima edizione del Festival del Giornalismo di Perugia non si terrà: lo annuncia l'organizzatrice, Arianna Ciccone, nel sito internet della manifestazione, con un articolo postato oggi dal titolo "Festival Internazionale del Giornalismo: stop at the top": "I budget modesti di questi anni non sono più sostenibili", spiega.
"Ci sono momenti - scrive, fra l'altro la Ciccone - in cui capisci che ti devi fermare. Che la vera forza, il vero coraggio è dire: grazie, ma no. È quello che è successo a me e a Chris con il Festival, una parte molto importante della nostra vita". "Per rispetto della fatica, dei sacrifici fatti, della magia e della bellezza di quello che abbiamo creato insieme alle persone che hanno lavorato con noi - spiega, ripercorrendo la storia della manifestazione - per rispetto di questo evento che, nonostante tutto, abbiamo portato avanti sempre con amore, dignità e umiltà, oggi abbiamo deciso di fermarci. Più il Festival cresceva, diventava importante e più, paradossalmente, diventava faticoso costruire il budget per realizzarlo. Stop at the top dice spesso Chris. E ha ragione, se non ci sono le condizioni, e purtroppo non ci sono, bisogna fermarsi. Farlo nonostante tutto sarebbe un errore gravissimo. Il Festival deve continuare a crescere, a essere innovativo, a migliorare. I budget modesti di questi anni non sono più sostenibili. Fare il Festival a ogni costo pur di farlo, magari riducendo ospiti e giornate non è accettabile. O si va avanti migliorando o ci si ferma". "Ci farà bene - osserva ancora - magari è solo una pausa di riflessione. Se le condizioni si ripresenteranno e saranno quelle giuste per realizzare una nuova edizione degna della storia del Festival, saremo pronti a ripartire. Ma oggi è il momento di dire no".