Proteste a Genova, c'è anche Grillo
Genova è una città pronta ad esplodere. I trasporti pubblici sono paralizzati da quattro giorni, la raccolta rifiuti potrebbe fermarsi dall'inizio della prossima settimana, la manutenzione degli edifici comunali va a singhiozzo, i portuali sono in agitazione e gli studenti sul piede di guerra. Allo protesta dei dipendenti delle aziende partecipate ieri si è unito Beppe Grillo, che da piazza De Ferrari, cuore della resistenza contro le ipotesi di privatizzazione della aziende, ha attaccato Letta, oltre che gli amministratori locali: «Si stanno vendendo tutto. Sarà una lotta all'ultimo sangue, ci giochiamo tutto a partire da Genova»
Genova è una città pronta ad esplodere. I trasporti pubblici sono paralizzati da quattro giorni, la raccolta rifiuti potrebbe fermarsi dall'inizio della prossima settimana, la manutenzione degli edifici comunali va a singhiozzo, i portuali sono in agitazione e gli studenti sul piede di guerra. Allo protesta dei dipendenti delle aziende partecipate ieri si è unito Beppe Grillo, che da piazza De Ferrari, cuore della resistenza contro le ipotesi di privatizzazione della aziende, ha attaccato Letta, oltre che gli amministratori locali: «Si stanno vendendo tutto. Sarà una lotta all'ultimo sangue, ci giochiamo tutto a partire da Genova» ha detto dopo aver partecipato a uno dei cortei dei lavoratori.
Anche ieri il traffico è andato in tilt, con rallentamenti da e per il centro città, a causa del corteo partito da Sampierdarena, nel ponente genovese. Oltre duemila lavoratori dell'azienda di trasporti Amt si sono radunati di buon'ora, prima dell'ennesimo corteo: «Genova è la scintilla di un incendio che si espanderà in tutta Italia» ha urlato al microfono Andrea Gatto (Faisa/Cisal), leader della protesta.
Beppe Grillo si è unito a loro in strada: «Questa protesta è giusta: acqua, scuola e trasporti devono essere pubblici, invece quelli svendono tutto» ha detto.