Grillo: «Poliziotti, protestate anche voi»

Beppe Grillo cavalca la protesta dei «forconi» che dilaga in tutta Italia e lancia un preoccupante invito all' insubordinazione diretto alle forze dell'ordine. «Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro», è l'appello che lancia il leader dei Cinque Stelle in una lettera aperta ai vertici dei Carabinieri, Polizia ed Esercito italiano. E ciò mentre Silvio Berlusconi parla di protesta sottovalutata e annuncia che vedrà i rappresentanti dei manifestanti

Beppe Grillo cavalca la protesta dei «forconi» che dilaga in tutta Italia e lancia un preoccupante invito all' insubordinazione diretto alle forze dell'ordine. «Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro», è l'appello che lancia il leader dei Cinque Stelle in una lettera aperta ai vertici dei Carabinieri, Polizia ed Esercito italiano. E ciò mentre Silvio Berlusconi parla di protesta sottovalutata e annuncia che vedrà i rappresentanti dei manifestanti.
Grillo nella missiva alle forze dell'ordine e all'esercito esordisce così: «Mi rivolgo a voi che avete la responsabilità della sicurezza del Paese. Il momento storico che stiamo vivendo è molto pericoloso» mette in guardia Grillo che avverte: «La protesta di ieri può essere l'inizio di un incendio o l'annuncio di future rivolte forse incontrollabili».
Una miccia che rischia di dare definitivamente fuoco a quelle stesse polveri che il leader della grande forza politica che siede in Parlamento ammette essere «incontrollabili». E la reazione non si fa attendere: contro l'appello di Grillo si scatena una levata di scudi, una vera e propria bufera.
Matteo Renzi definisce la sortita dell'ex comico «demagogica e strumentale». Anche Giorgio Napolitano, pur non facendo cenno diretto alla protesta dei forconi nè a Grillo, invita alla calma e invoca una reazione al disfattismo. Il Paese, dice, sta vivendo «un clima, un "mood" che non è esattamente di fiducia» e «noi ora dobbiamo reagire».
Anche il ministro dell'Interno interviene: «Gli uomini in divisa sono un presidio di legalità». E legalità vuole dire anche «garantire le istituzioni. Che non si toccano». E reagiscono anche le forze dell'ordine che invitano Grillo a non strumentalizzare. Lo fanno l'associazione Funzionari di Polizia, il Sindacato autonomo di polizia, quello indipendente Coisp, il Siulp. «Il nostro dovere è garantire l'ordine e la sicurezza pubblica e il diritto di manifestare a tutti» dicono.
Sente «puzza di golpismo» il Pd. «Grillo invoca un colpo di Stato con parole incendiare ed eversive. Gioca solo allo sfascio: incitare alla rivolta è inaccettabile» afferma Danilo Leva, responsabile giustizia del Pd che evoca i ‘cattivi maestrì e aggiunge: «giocare al tanto peggio tanto meglio è una scelta vigliacca e criminale, fatta sulla pelle delle persone».
Questo appello «è gravissimo e sicuramente destabilizzante» afferma anche il responsabile Sicurezza del partito Emanuele Fiano che ricorda i feriti tra le forze dell'ordine e le decine e decine di segnalazioni di minacce ricevute da negozianti per obbligarli alla serrata: così, dice, si rischia «di scardinare i fondamenti della democrazia». Parla di «torsioni autoritarie» il segretario della Cgil Susanna Camusso mentre la protesta viene appoggiata anche da CasaPound Italia. E a Catania il corteo dei forconi è composto in gran parte di ultras della squadra di casa.

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