L'Isis: «Obama, verremo a sgozzarti»

«Obama, ti sgozzeremo perché sei infedele. Verremo fino al centro di New York»: suona così la nuova farneticante minaccia dello Stato islamico (Isis) agli Stati Uniti, che da quest'estate guidano una coalizione internazionale, benedetta anche da Russia e Iran, contro gli jihadisti dell'Isis, padroni da tempo di ampie regioni di Iraq e Siria. L'inedita minaccia contro gli Usa è stata pronunciata non dal «califfo» Abu Bakr al Baghdadi, leader del gruppo jihadista, ma da uno dei tanti miliziani, comparso in un video diffuso ieri su Internet nel quale si mostra l'ennesima raccapricciante scena di una decapitazione. Il filmato contiene anche scioccanti scene di bambini che infieriscono, ridendo, sul corpo senza testa. La vittima è un «maiale alawita», in riferimento a un soldato governativo siriano membro della stessa comunità a cui appartengono i clan al potere in Siria da mezzo secolo.


Intanto, nel nord ovest della Siria, prosegue l'altra guerra tra il regime siriano e il variegato fronte di insorti, tra cui qaedisti. Questi hanno espugnato ieri due basi militari lealiste nella regione di Idlib, poco lontano dal principale asse stradale Damasco-Aleppo, quasi del tutto in mano alle truppe governative e alle milizie sciite libanesi, irachene e iraniane alleate del regime siriano. La decapitazione di cui si è avuta notizia ieri è avvenuta nella regione siriana di Dayr az Zor. Il video si apre con un interrogatorio sommario del militare trascinato a terra e poi legato su una panchina da alcuni jihadisti. Dopo averlo insultato e aver letto la condanna a morte, il boia esegue la decapitazione. Il capo è appoggiato sul corpo a terra della vittima. Dal collo sgorga il sangue. Il miliziano afferma che «il maiale alawita» è stato ucciso perché «miscredente».


«Come lui, anche tu sei miscredente Barack Obama», tuona l'uomo con una fascia nera sulla fronte. «E come lui sarai condannato. Verremo fino al centro di New York per sgozzarti come abbiamo sgozzato lui», assicura col dito alzato verso il cielo il jihadista in ginocchio vicino al cadavere del soldato. Il filmato prosegue con le immagini del corpo e della testa della vittima trasportati a bordo di un pick-up nella campagna di Dayr az Zor. Quindi, la conclusione più orrenda: il cadavere senza testa viene mostrato appeso per le spalle a un muro lungo la strada. La testa, con le palpebre chiuse, appoggiata sul collo ancora sanguinolento. E alcuni bambini e ragazzi che scherniscono e infieriscono sul cadavere.

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