Prg, l'eredità di Biasioli: in città più partecipazione
Un Urban Center dove discutere con tecnici, categorie e cittadini la città del futuro, e un piano regolatore più flessibile, più adattabile ai tempi che cambiano. Parte dalle regole la rivoluzione che l'assessore all'urbanistica e vice sindaco della città Paolo Biasioli ha in mente. Una rivoluzione che avrebbe voluto mettere in atto entro la fine della consiliatura ma che proprio per colpa delle norme attuali non si può fare: troppo lunghi i tempi oggi necessari per cambiare un Prg, anche tenendo conto che non lo si può fare nel semestre bianco, i sei mesi che precedono le elezioni.
Ma se la rivoluzione non si può fare Biasioli vuole almeno lasciare a chi sarà eletto la prossima primavera (ovviamente sperando di essere ancora della partita) un testamento ideale, un documento di intenti a cui l'amministrazione sta lavorando.
Assessore. Anche lei pensa che l'impostazione del Piano Busquets sia da rivedere a partire dall'interramento della ferrovia in città? Lo considera non più attuale e attuabile?
Sono cambiati gli scenari, non solo dal punto di vista economico. È chiaro che se si va avanti col tunnel del Brennero e le varianti sotto la montagna i treni in città saranno meno e meno rumorosi e verranno ridefinite anche le fasce di rispetto e riconversione. Si possono aprire anche scenari interessanti per il trasporto interno alla città con collegamenti tra Trento-Malè, nuovo ospedale e ferrovia della Valsugana.
Ma il Not si farà in via Desert?
Io do per scontato che si faccia. Abbiamo liberato oltre 20 ettari di terreni e costruito protonterapia. Non si torna indietro.
Su cosa fare del vecchio Santa Chiara tutto tace.
Nei giorni scorsi ho parlato col presidente Rossi che mi ha assicurato che la provincia sta procedendo con la costituzione di un tavolo col Comune per elaborare idee sul futuro di quei terreni e quegli edifici.
Poi c'è il destino delle altre caserme, che avrebbero dovuto sparire ma che visto com'è andata con la cittadella militare di Mattarello ora rimarranno in città.
Questo è un nodo da sciogliere perché la permanenza ad esempio della Pizzolato mette in discussione anche l'idea di Busquets del parco fluviale.
Insomma si torna indietro su tutto. Anche sulle strutture di mobilità, tipo la funicolare per Mesiano?
Io dico che bisogna procedere con realismo ma senza rinunciare alle buone idee. Il collegamento con la collina o la funivia per il Bondone non sono progetti da cancellare.
Fanno molto discutere alcuni ruderi che si incontrano percorrendo le strade di Trento Nord, in particolare l'ex Euromix. Cosa si può fare per cancellare certe brutture?
È vero: alcune zone della periferia vanno riqualificate. Io mi sono impegnato per quanto riguarda l'area del Magnete a cui dare una zona verde. Occorre procedere con lo smantellamento di alcune linee elettriche. Per quanto riguarda i ruderi bisogna cambiare le norme ma questo non dipende dal consiglio comunale. Bisogna introdurre una norma che stabilisca che se si abbatte poi si possano ricostruire gli stessi metri cubi anche a distanza di tempo. Basterebbero cose molto semplici per dare un aspetto diverso alla città eliminando il degrado visivo, a cui è legata per certi aspetti anche la sicurezza dei luoghi.
Sia la Provincia che il Comune insistono molto ultimamente sulla necessità di salvaguardare il verde agricolo e puntare tutto sulla riqualificazione edilizia dell'esistente. Cosa suggerisce per i 26 ettari tra Man e Mattarello, già espropriati dalla Provincia per le nuove caserme che non si faranno e dunque in stato di abbandono?
C'è una grossa parte di quei terreni che può essere recuperata ad agricola, il problema è che la retrocessione ai privati la vedo dura. Vedremo se si può aggirare l'ostacolo affidando i terreni. In prospettiva una parte dell'area, essendo già di proprietà pubblica, potrebbe essere pensata per un nuovo stadio da calcio, ma solo se a farsene carico dovessero essere i privati, l'ente pubblico metterebbe a disposizione solo il terreno.
Che ci dice dell'ex Italcementi, dove la Provincia ha rinunciato al suo progetto di scuole e dipartimento dell'alta tecnologia?
Dico che essendo i terreni ormai di proprietà pubblica mi piacerebbero ragionamenti non legati per forza alla sua valorizzazione economica. E in attesa di tempi migliori facciamoci un parcheggio collegato con la città. Io capisco su questo le preoccupazioni della circoscrizione per un possibile aumento di traffico ma credo che se si fa l'accesso rivolto a sud non ci saranno problemi. Poi vedrei bene anche qualche residenza, magari costruita in cooperativa o con canoni agevolati.