«Basta intollerabili violenze in Siria e Iraq»
Appelli del Papa per Siria, Iraq e Venezuela, contro le violenze e per ristabilire condizioni di dialogo e di pacificazione.
«Non cessano, purtroppo, - ha detto ieri il Papa dopo l'Angelus - di giungere notizie drammatiche dalla Siria e dall'Iraq, relative a violenze, sequestri di persona e soprusi a danno di cristiani e di altri gruppi. Vogliamo assicurare a quanti sono coinvolti in queste situazioni che non li dimentichiamo, ma siamo loro vicini e preghiamo insistentemente perché al più presto si ponga fine all'intollerabile brutalità di cui sono vittime. Nello stesso tempo chiedo a tutti, secondo le loro possibilità, di adoperarsi per alleviare le sofferenze di quanti sono nella prova, spesso solo a causa della fede che professano». «Preghiamo per questi fratelli e sorelle che soffrono per la fede in Siria e in Iraq, preghiamo in silenzio», ha aggiunto a braccio, e la piazza è stato in silenzio con lui per un minuto abbondante.
Subito dopo papa Bergoglio ha ricordato la «acuta tensione» in Venezuela, e «in particolare il ragazzo ucciso pochi giorni fa a San Cristobal, esortando«tutti al rifiuto della violenza» affinché si riprenda «un cammino per il bene del Paese, riaprendo spazi di incontro e dialogo sinceri e costruttivi». Il 24 febbraio a San Cristobal è rimasto ucciso nel corso di una manifestazione il 14enne Kluivert Roa. Il Venezuela vive forti tensioni sociali e politiche, oltre alla preesistente crisi economica.
Del tutto diversa, come noto, la situazione in Siria e Iraq, dove le violenze jihadiste colpiscono soprattutto i gruppi minoritari, e in Siria la guerra civile, che sta per entrare nel quinto anno, ha causato più di 200 mila morti, più di un milione di feriti, più di 7 milioni di sfollati interni e 4 milioni di rifugiati.