Crisi Ucraina, Renzi a Mosca offre una sponda a Putin
Matteo Renzi varca la soglia del Cremlino, primo leader di un grande Paese europeo da quando è cominciato il conflitto in Ucraina, per un incontro di oltre 3 ore con Vladimir Putin. Per i media di Mosca il premier italiano «rompe l'isolamento internazionale» del presidente russo. Ed è a costo di attirarsi qualche critica che Renzi, in una delicata mediazione che passa anche per la vicenda ucraina, riconosce il «ruolo decisivo» della Russia nella lotta al terrorismo e chiede, e ottiene, l'impegno di Putin, cruciale nel consiglio di sicurezza dell'Onu, per una «soluzione pacifica» in Libia, per l'Italia emergenza «prioritaria».
Con un mazzo di garofani rosa, chiusi da una coccarda tricolore, il premier «a nome dell'Italia» commemora di mattina Boris Nemtsov deponendo, in silenzio, i fiori sul ponte dove è stato ucciso l'oppositore di Putin. L'auspicio che «la giustizia russa possa al più presto assicurare i colpevoli al processo giusto e necessario» è espresso poco dopo nell'incontro, a porte chiuse, con la comunità italiana a Mosca. L'omicidio a sfondo politico non entrerà, invece, nelle dichiarazioni finali al termine dell'incontro con Vladimir Putin al Cremlino, punto d'arrivo di una missione di 24 ore che ha portato Renzi prima a Kiev e poi a Mosca.
Un colloquio di grande rilievo per l'Italia, costruito con l'obiettivo di richiamare l'attenzione di quanti più leader mondiali sulla crisi libica e sulla minaccia terroristica che pende prima di tutto sul nostro Paese. Ma c'è stato pure un reciproco impegno sul rispetto degli accordi di Minsk, un «passo avanti» per il premier non solo per il cessate il fuoco in Ucraina. E il rilancio dei rapporti economici tra Italia e Russia, che entrambi definiscono «buoni» nonostante, ammette Renzi, «le sanzioni europee e le controsanzioni russe siano un problema per entrambi».
Al termine dell'incontro, Putin conferma un «dialogo politico sempre molto attivo» con l'Italia. «In un'atmosfera costruttiva di amicizia, i colloqui sono stati molto utili e tempestivi vista la situazione internazionale», apprezza il presidente russo. Che coglie l'appello di Renzi per un ruolo in Libia della Russia che «per il suo compito nel consiglio di sicurezza, può essere decisivo».
Ma l'impegno in Libia non è l'unico risultato positivo. Oltre al rilancio dei rapporti economici, dal progetto del superjet-100 tra Alenia e Sukhoi alla joint venture per gli elicotteri Agusta Westland, Renzi incassa anche la presenza di Putin il 10 giugno all'Expo di Milano.