Belsito, dai conti della Lega al banco del bar a Genova
Dai diamanti e le spese «pazze» della Lega Nord alla gestione di un bar a Genova. È la seconda vita di Francesco Belsito, ex tesoriere del Carroccio, accusato di truffa ai danni dello Stato per circa 40 milioni di euro e indagato per appropriazione indebita aggravata. Belsito ora sta dietro il bancone, guarda da lontano le mosse del neosegretario e si ripromette di scrivere un libro sulla sua vicenda.
«Salvini - dice in una intervista a Stampa e Secolo XIX - sta facendo quello che è giusto, cavalcando il malcontento della gente che non ne può più. Il futuro della Lega è lui».
Matteo Salvini e il suo vice Edoardo Rixi, genovese, non sono mai andati a trovarlo nel suo nuovo luogo di lavoro, «non erano tenuti a farlo e politicamente forse era giusto così», afferma Belsito. «Però militanti sì, parecchi sono venuti. E a chi mi ha chiesto un parere ho detto che Salvini sta facendo un buon lavoro». Su Rixi, candidato della Lega in Liguria, «spero che possa fare bene, certo il suo programma elettorale non lo conosco. Mi auguro che ce l'abbia almeno nella testa, un programma».
Belsito definisce la Lega come «un passato che non mi appartiene più. Il mio presente adesso è qui, in questo bar. Ho scelto da tempo di non parlare di queste cose, è una mia decisione e non cambio certamente idea. Perché tutto ciò che è legato alle vicende giudiziarie lo affido ai miei avvocati e il resto ce l'ho nel cuore, è una cosa privata», spiega.
«Quando la vicenda processuale sarà finalmente conclusa, scriverò un libro», promette.