La Fiom in piazza con Unions «Restituire dignità ai lavoratori»
Tutto pronto per la manifestazione nazionale della Fiom, oggi alle 16 a Roma, contro il Jobs act, per «i diritti, il lavoro, la democrazia». In piazza con lo slogan «Unions», a indicare la necessità di mettere insieme «tutti i lavoratori», «perché noi vogliamo unire tutto quello che il governo sta dividendo», insiste il leader dei metalmeccanici della Cgil, Maurizio Landini.
Il messaggio sarà chiaro: «Le politiche del lavoro del governo Renzi non vanno bene. C’è una straordinaria necessità di un piano per il lavoro», rimarca il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che conferma la sua presenza. Il ricorso alla piazza da parte dei sindacati «è uno degli strumenti di lotta», ma «è ovvio che non è sufficiente», dice Camusso. In ogni caso «non è un’iniziativa semplice con effetto immediato, ma ti può permettere di costruire ipotesi diverse».
In piazza con Unions ci saranno anche vari esponenti della sinsitra e della minoranza del Pd, a rilanciare la necessità di un cambio di rotta nella linea governativa ritenuta troppo appiattita sulle vecchie politiche liberiste che favoriscono gli interessi consolidati dei più ricchi.
Molto critico con Landini, invece, il premier: «Una manifestazione contro il governo, no news, non c’è titolo. Se guardo agli ultimi sabato mi pare che manifestazioni contro il governo ce ne siano state moltissime», afferma Matteo Renzi, chiedendo di non negare «la realtà dei fatti», considerando l’incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato già nei primi due mesi dell’anno grazie agli sgravi fiscali introdotti dalla legge di stabilità a partire da gennaio.
E secondo il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, le posizioni espresse da Fiom e Cgil «non sono comprensibili»: così il suo commento a margine della biennale della piccola industria di Confindustria, in corso a Venezia. Con l’esponente del governo c’era il numero uno di Confindustria, Giorgio Squinzi, che a sua volta ha commentato: «L’iniziativa della Fiom è l’annuncio di un nuovo soggetto politico che si sta costituendo. In termini di democrazia è positivo. Mi auguro solo che questo nuovo soggetto politico sia capace di guardare al futuro e non al passato dove ritengo siano stati fatti già abbastanza danni».
Camusso raggiungerà la manifestazione al rientro da Reggio Calabria dove interverrà in mattinata al congresso nazionale di Magistratura democratica.
Non interverrà però dal palco di piazza del Popolo, né lo farà un altro rappresentante della segreteria confederale, comunque presente insieme a diverse categorie della Cgil (a partire da scuola e bancari che sfileranno insieme agli operai, oltre agli studenti).
La scaletta degli interventi affida le conclusioni al solo comizio di Landini. Non mancherà una presenza politica: Sel con il presidente Nichi Vendola, Idv e Prc. Ma anche parte della minoranza Pd: hanno fatto sapere che ci saranno Pippo Civati, Stefano Fassina e Rosy Bindi.
La manifestazione non sarà comunque - a detta dello stesso Landini - la prova generale della coalizione sociale che è una proposta ancora da «costruire» (con il prossimo appuntamento che sarà convocato per aprile), ribadisce il leader della Fiom.
Ad aprire il corteo, che partirà da piazza della Repubblica, saranno i lavoratori di Fincantieri, dietro lo striscione «Fincantieri, giungla d’appalto. Più diritti, salario e sicurezza nei cantieri navali». Attesi in migliaia: stando ai numeri forniti dalla stessa Fiom, sono oltre 300 i pullman che raggiungeranno la capitale da diverse regioni, dalla Sardegna e dalla Sicilia arriveranno in aereo, altre delegazioni (come l’Ast di Terni) in treno, oltre a chi si muoverà autonomamente.
Per proseguire la lotta al Jobs act, il sindacato chiede un nuovo Statuto dei lavoratori ma sullo sfondo resta anche la possibilità di arrivare ad un referendum, che Landini rilancia: «Per cancellare leggi sbagliate, se necessario, quando il Parlamento non è in grado di farlo, si può ricorrere anche all’azione diretta dei cittadini con i referendum abrogativi».
Tra gli altri punti al centro della piattaforma sindacale, la riforma delle pensioni con una «drastica» riduzione dell’età di uscita dal lavoro (a 60-62 anni), la lotta alle mafie, alla corruzione e all’evasione fiscale, la richiesta di un reddito minimo garantito.