L'India blocca i conti bancari di Greenpeace

Il ministero degli Interni indiano ha bloccato oggi i conti bancari di Greenpeace a causa delle presunte attività del gruppo ecologista contro il governo e contro le sue politiche di sviluppo, in particolare nel campo dell'energia. La autorità hanno sospeso temporaneamente la registrazione dell'associazione ambientalista prevista in base alla legge sul controllo delle donazioni dall'estero (Foreign Contribution Regolation Act - Fcra 2010). Questa non potrà quindi per il momento ricevere fondi dall'estero. La sospensione della licenza, prevista per 180 giorni, è stata chiesta dai servizi di intelligence.

In un rapporto dello scorso giugno, l'Intelligence Bureau (Ib) sosteneva che le attività di Greenpeace e di altre ong sono «una minaccia per la sicurezza nazionale» perchè hanno «un impatto negativo sullo sviluppo economico».

Reagendo alla decisione, la filiale indiana dell'ong ha duramente criticato il governo di New Delhi dicendo che «non intende piegarsi» dai tentativi delle autorità di mettere a tacere il dissenso.

A gennaio, l'Alta Corte di New Delhi aveva ordinato al governo di disporre lo scongelamento di 300 mila dollari inviati dal Regno Unito visto che nei confronti di essa le autorità non hanno potuto provare alcuna violazione della legge.

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